Il Pontificio Organo Dom Bedos Roubo “Benedetto XVI” suona di nuovo

Dopo i lavori di messa in sicurezza delle canne ed in attesa della stagione concertistica 2024,  l’Organo Dom Bedos di Rieti suonerà di nuovo. Si alterneranno allo strumento organisti volontari del Comitato a seconda della disponibilità ed eventuali ospiti che ne facciano richiesta. Grazie all’iniziativa del Comitato San Domenico-Dom Bedos OdV , che ricordiamo  cura la conservazione, la promozione e l’utilizzo del Pontificio Organo Dom Bedos Roubo – Benedetto XVI  ed in collaborazione con la Prefettura di Rieti e della Diocesi, per la fine di Aprile e per tutto il mese di Maggio l’organo suonerà con cadenza settimanale dalle 18:00 alle 20:00 a partire dal 27 Aprile e con gli stessi orari nel mese di Maggio nei Sabati 4 ed 11 e nelle Domeniche  19 e 26. I cittadini troveranno di nuovo  le porte della Chiesa di San Domenico aperte per godere della vista di  questo splendido edificio accompagnati dalle note di un organo unico al mondo.

Questa è la prima di numerose iniziative che il Comitato San Domenico ha in cantiere con il duplice obiettivo: rendere ancora fruibile alla popolazione la Chiesa di San Domenico con il suo Organo monumentale promuovendo il valore di questi monumenti che tutti ci invidiano, e di sensibilizzare la città e le istituzioni sulla necessità di intervenire al più presto per ripristinare e mantenere la funzionalità di un organo patrimonio dell’intera città.

Dom Bedos, un monumento unico al mondo: un organo “antico”, in stile francese classico, costruito secondo le regole de l’  ‘”Age d’Or” dell’organo transalpino. Lo strumento è conforme ai progetti III e IV de “L’Art du Facteur d’Orgues” di  François Dom Bedos de Celles (1760); la cassa monumentale è conforme al disegno di cassa d’organo di  Monsieur  Roubo le Fils, così come riportata nel  trattato “L’Art du Menuisier – Carroissier”  e mai costruita in realtà.  L’organo è opera di Barthelemy Formentelli, resa possibile grazie alla caparbia tenacia del Comitato San Domenico presieduto da Mons. Luigi Bardotti, l’opera fu realizzata  grazie a finanziamenti pubblici e privati nel 2004.

 

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