Nuova riduzione in appello della condanna a Flavio Pennetti, l’assicuratore di 32 anni sotto processo perché accusato di avere ucciso, nel luglio 2010, a colpi di mazza da baseball, il suo agente Massimo Carpifave. Tredici anni di reclusione sono stati inflitti dalla III Corte d’assise d’appello di Roma, chiamata a giudicare dopo un rinvio degli atti dalla Cassazione. I Supremi giudici hanno, infatti, chiesto di rideterminare la pena escludendo l’aggravante della “minorata difesa” contestata. Pennetti in primo grado era stato condannato a 17 anni e 4 mesi per omicidio volontario e soppressione di cadavere; in appello, peroò, la pena fu diminuita a diciassette anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere. La Cassazione, mandò indietro il processo a una nuova Corte, al fine di rideterminare la pena tenendo conto dell’esclusione di una delle aggravanti contestate. Secondo quanto ricostruito, Pennetti uccise Carpifave perché aveva paura che potesse chiudere la subagenzia assicurativa che conduceva da tempo. Carpifave morì sotto una serie di colpi feroci sulla strada che da Leonessa porta a Rieti. Secondo quando accertato, Pennetti, dopo aver colpito il suo datore di lavoro, ne trascinò il cadavere in una scarpata e lo coprì con foglie e terriccio; poi si liberò degli abiti e di alcuni oggetti appartenuti alla vittima e si allontanò. Fu arrestato dopo poche ore. Convocato in Commissariato per fornire “chiarimenti”, il fuoco di domande della polizia – alle quali inizialmente cercò di reggere – lo fecero crollare e confessare. Foto (archivio 2010): Emiliano GRILLOTTI ©