I Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rieti, hanno finalmente chiuso il “cerchio” su un’estorsione ai danni di un imprenditore reatino. La vicenda ha avuto origine alcuni mesi fa, quando l’imprenditore ebbe il coraggio, seppur minacciato, di rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare una estorsione in atto nei suoi confronti da parte di una banda composta da un reatino ed alcuni rom dimoranti nella marsica, ma con interessi in questa provincia. Le indagini avviate dai carabinieri del nucleo investigativo ed eseguite anche attraverso una serie di indagini tecniche e da numerosi servizi di pedinamento, hanno permesso di identificare i quattro componenti della banda per i quali, la Procura della Repubblica di Rieti, concordando pienamente con le risultanze investigative, emetteva altrettante ordinanze cautelari tre delle quali in carcere ed una agli arresti domiciliari. Nei propositi della banda, al cui interno si individuava un mandante e tre esecutori materiali, oltre ad una lunga serie di vessazioni e reiterate minacce di morte, anche l’ideazione di una “spedizione punitiva” per indurre la vittima a cedere alle richieste di denaro, nella quale era stata anche prevista la possibilità di un breve sequestro di persona. Fatti sventati grazie alla cornice di sicurezza costruita attorno alla vittima. L’operazione scattava durante le festività natalizie, quando ad Avezzano (Aq) e Borgorose venivano rintracciati tre dei quattro destinatari delle ordinanze, ovvero:
– B.M. classe 1972 e A.D.S. classe 1979 entrambi di Avezzano, e pluripregiudicati per reati specifici, ristretti presso la casa circondariale di Avezzano;
– G. D. L. classe 1969 di Borgorose finito agli arresti domiciliari.
Si rendeva irreperibile quello che gli investigatori ritenevano essere il più pericoloso, ovvero tale O.M. classe 1975, per altro sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale nel comune di Avezzano e per il quale venivano intensificate le ricerche anche attraverso sofisticate attività tecniche. Per lui le porte del carcere si sono aperte all’Epifania quando, avuto sentore che potesse trovarsi nei pressi di un ristorante di Tagliacozzo (Aq), ove alcuni familiari stavano festeggiando, è scattata l’operazione per la sua cattura. Nei suoi confronti, oltre l’arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Rieti, è scattato l’arresto per violazione degli obblighi della misura di prevenzione alla quale era sottoposto. (da comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri) Foto (archivio) RietiLife ©