Un altro anno difficile, oserei dire di lacrime e sangue per il nostro territorio, si è concluso. Non voglio essere pessimista, non è mio costume, nell’affermare che oramai è inutile essere speranzosi per un nuovo anno migliore. Niente e sottolineo niente, al momento, ci fa sperare in una ripresa in Italia tantomeno in città. Ci ritroviamo con meno posti di lavoro, con più cassaintegrati divenuti (loro malgrado) un vero peso per la società che lavora e tenuti lontano dal mondo produttivo; andrebbe varata una nuova ed innovativa formula per consentire una vera reintegrazione di tali lavoratori con annesso un riordino fiscale-burocratico che al momento sta bloccando il Paese. La povertà che si sta facendo sentire sta generando proteste diffuse, anche in città, a mio avviso sottovalutate dai governanti. Ci apprestiamo ad affrontare un 2014 con la sola speranza di sopravvivere e, così, onestamente, diventa pesante per ognuno di noi: del rilancio del territorio se ne parla spesso, da anni, ma non avviene mai. L’auspicio è quello di tenere alta l’asticella del fare e sfruttare al meglio ogni occasione per nuovi investimenti e nuove prospettive occupazionali; potremmo ripartire dall’annullamento della distanza tra noi e Terni, in 20 minuti si raggiunge l’Umbria, per certi versi in condizioni migliori rispetto al reatino. Per far ciò serve l’apporto di tutti, dagli imprenditori alla stampa alla politica. Già, la politica! Parlare di politica in questo periodo storico non è certo popolare ma secondo me, è ancora determinante per far ciò. Incalziamo la classe politica e la classe dirigente di questa città, facciamogli capire tutti insieme che gli steccati delle apparteneze debbono essere necessariamente abbattuti. Stop alle logiche di partito e alle stanze dei bottoni inutili! Stop ad un pensiero egoistico e centralista, non serve a nulla: occorrono solo scelte per il bene comune, condivise tra tutti e da tutti onde evitare che si degeneri come in altri Paesi non lontani da noi. La politica ci dia risposte su questo, costantemente, e dimostri la nobile funzione e utilità per il popolo, altrimenti si lasci perdere. Consentitemi senza retorica un abbraccio e la mia personale vicinanza a chi è in difficoltà, a quanti soffrono per vari motivi e a chi, per altri motivi, non ha voce: RietiLife nel suo ruolo ritagliatosi grazie a voi è sempre a disposizione. Emiliano Grillotti