FORTISSIMAMENTE CARIRI, VINTO ANCHE LO SCUDETTO U23 A MODENA

Stai tranquillo, Andrea Milardi: i ragazzi non hanno fatto cazzate (ci concediamo il francesismo solo per mantenere fede allo striscione-simbolo della Cariri, GUARDA). Lo scudetto maschile under 23 che nessuno temeva di perdere ha imboccato – ovviamente – la strada di casa, cioè quella che dalla via Emilia accarezza la dorsale del Paese lungo l’Autostrada del Sole e scivola giù verso la Valle Santa. Una strada che ormai hanno memorizzato sul tom tom, visto che con quello del weekend fanno ventidue-scudetti-ventidue, tre in questo 2013 da centodieci e lode, e tanti saluti allo scudetto numero 21, quello assoluto, lo scudetto degli scudetti, datato solo due settimane fa, che non aveva ancora fatto in tempo a scartare il cellophane ed è già è un ricordo. A Modena, la Studentesca Cariri, per l’ennesima volta, detta gli appunti a tutte le altre società d’Italia, spiegando per filo e per segno in cosa consista il modello-Rieti. Carta e penna: partire dalla scuole, portare i bambini al campo, farli divertire (prima di tutto), accompagnarli nella crescita più sana, e avviarli lentamente alla competizione. Poi lavorare sul serio, non pensare che i risultati arrivino nel breve periodo, scegliere i giusti allenatori e collaboratori, scovare i talenti migliori in città e fuori, agire in simbiosi con una professionalità come la Forestale, trovare un sostegno economico forte e duraturo come la Cassa di Risparmio (il futuro preoccupa, una soluzione va cercata). Infine amalgamarli, vivere come una grande famiglia, trottolare su e giù per l’Italia come palline impazzite, sacrificare i weekend per una gara pur regionale che sia, sistemare 99 atleti nei gruppi sportivi militari. Poi, solo alla fine, permettersi di guardare tutti dall’alto verso il basso. È così anche oggi, e non perché l’abbia voluto il destino, ma perché gli insegnamenti che ha impartito, la Cariri li ha metabolizzati da quasi quarant’anni. Ed ecco che sulla classifica maschile compare Studentesca Cariri 179, Cento Torri Pavia 153, Enterprise Sport&Service 133. Al femminile, un pelino peggio, ma il quarto posto a sei punti dal podio è comunque da applausi. Tra i maschietti, nella seconda e conclusiva giornata (leggi i risultati della prima), passeggia Simone Falloni, muscoli e martello, scortato come sempre da mammà, e splende anche la stella di Mohad Abdikadar, che pare anche aver imparato a districarsi tatticamente nelle situazioni più complesse. Tutta gente cresciuta o passata per la Cariri, e poi approdata ai gruppi militari (Aeronautica in questo caso). Ma fa bene anche il watusso-campano Vincenzo Vigliotti ribattezzato The Tractor, la staffetta 4×400 con Gabriele Biagioni, Francesco Proietti, Gianluca Martino e mister quattro-scudetti-e-una-dozzina-di-titoli-italiani-con-la-Cariri, Lorenzo Valentini. E come non citare il pacato Samuele Chiari, a cui bastano giusto due allenamenti per tornare a saltare 1.90 nell’alto. La lista potrebbe continuare. Ma molto del merito va anche a chi rimane lontano dai riflettori. Ai tuttofare Cesare e Angelina Aniballi, all’onnipresente Lorella Bufalino, all’appassionato presidente Paolo Angelini. Ai tecnici, fedeli confidenti e moderni educatori. Ai rumorosi capoultras Manuel Luciani e David Buldini. E chiaramente alla famiglia Milardi, che ha trasformato in vino l’acqua stagnante di una città che non vede l’ora di fuggire da se stessa. (dall’inviato Nazareno Orlandi) Foto: ORLANDI © Modena

Print Friendly, PDF & Email