Fino al 25 luglio la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Internazionale Machina propone la mostra dal titolo: “L’inconscio in diretta” dell’artista romena Diana Serghiuta. Le sue opere sono esposte, alle Officine Fondazione Varrone in piazza San Giorgio a Rieti. Un altro appuntamento imperdibile per conoscere un’artista emergente. E’ proprio questa la mission della Galleria, diretta da Claudio Scorretti e Bruno Targusi: presentare un panorama internazionale delle nuove tendenze dell’arte contemporanea, soprattutto per quanto riguarda i mercati emergenti. Artista, costumista e scenografa romena, Diana Roxana Serghiuta è nata nel 1985 a Bra?ov, vive e lavora ad Arad (Romania). Nel suo curriculum un Master in Pittura all’Università di Timisoara. Al suo attivo, la partecipazione a venti mostre collettive in Romania ed Ungheria. Quella di Rieti è la seconda mostra personale dopo quella del 2011 “Visions of Revelry” CALINA Art Gallery, Timi ?oara – Romania. “Una mostra – così la racconta l’artista – che trova origine nell’istinto e nelle paure individuali. Nella continua ricerca di un’identità, il subconscio personale diventa collettivo, attraverso l’incrocio di immagini fantastiche originate nei ricordi, che definiscono noi come società moderna. Alimenti, inquinamento, scoperte mediche, guerre, tecnologie e new media: da qui partono i segnali di minaccia – reale o immaginaria – che suscitano il sentimento di ansia nell’uomo moderno. Ed è l’accesso all’informazione quello che, il più delle volte, nutre le paure personali nell’essere moderno”. Così parla della mostra il Direttore Artistico Claudio Scorretti: “Nel definire la sua arte, Diana Serghiuta la presenta come investigazione ed incarnazione delle proprie paure. A partire da questa affermazione, i lavori più inquietanti della mostra sono gli studi dedicati alla sua gravidanza. È il corpo vero e proprio, la sua maternità che incuba e nutre la paura: un corpo anche privo di viso (‘Autoritratto n. 4’ e ‘n. 5’) come se fosse un’entità a sé stante, preso in possesso da un altro essere. Un corpo che cerca di proteggersi con due mani a sei dita (‘Autoritratto n. 4’). E’ questa, forse, una delle immagini che suscita più shock tra tutti i lavori esposti della Serghiuta. Maternità emergente, dominata da paure ancestrali; femminilità fragile, soggetta ad essere abitata da altri esseri. Tra questi due poli, femminile e materno, Diana Serghiuta trova lo scenario perfetto per dare consistenza visibile alle sue paure”. Foto: “L’inconscio in diretta”, particolare © 24 Giugno 2013