Una città raccolta attorno a Sant’Antonio di Padova con una devozione che non si spegne mai, ma che ogni anno si rinnova, con ardore sempre più intenso. Anche in questa domenica, culmine dei festeggiamenti antoniani 2013, centinaia di reatini hanno riempito le vie del centro città al seguito della Macchina di Sant’Antonio, portata in spalla dagli uomini della Pia Unione, vestiti con il classico saio nero (64, divisi in 4 squadre da 16 persone ciascuna); coloro che non si sono accodati al corteo religioso – magari imbracciando un cero o addirittura a piedi nudi, segno di massima redenzione – hanno affollato i bordi delle strade in attesa del passaggio del Santo. La processione è partita ufficialmente alle 19.17, con l’applauditissima (e delicata) uscita della statua dal portone della chiesa di San Francesco, dopo la benedizione dei portatori. Gremita ed emozionata piazza San Francesco: appena la statua, abbellita dalle numerose devozioni, ha fatto capolino dalla porta della chiesa, i reatini presenti sono scoppiati in un applauso quasi liberatorio, empatico con le fatiche dei portatori. La processione ha poi toccato tutto il centro cittadino, accolta dalle infiorate realizzate in mattinata, ed ha raccolto lungo il tragitto sempre più gente al seguito. Nel lungo corteo che ha animato con preghiere e canti solenni il centro città, al fianco di tante famiglie e fedeli devotissimi al santo nato a Lisbona, presenti le autorità civili, militari e religiose. Assente, invece, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, inizialmente atteso in città per presenziare alla processione dei ceri. Una volta rientrata la statua nella chiesa di San Francesco, i festeggiamenti si chiuderanno, intorno alla mezzanotte, con i tradizionali fuochi d’artificio della pirotecnica Fenici. (Ch.Di.) Foto: Emiliano GRILLOTTI © 23 Giugno 2013