Pubblichiamo comunicato stampa del Corpo Forestale dello Stato.
E’ stato ucciso a fucilate uno dei due cigni che vivevano presso le sorgenti di “S. Susanna”: sul posto sono intervenuti gli Agenti del Corpo Forestale dello Stato.
Prima incredulità, poi sgomento, queste le sensazione degli Agenti del Comando Stazione Forestale di Rivodutri intervenuti a seguito di una segnalazioni alle Sorgenti di S. Susanna. Uno dei due splendidi esemplari di cigno che da sempre animano la sorgente di Santa Susanna giaceva esanime con il rosso del sangue che spiccava sulle candide piume. Sul posto dopo aver constata la morte del cigno, gli Agenti hanno rinvenuto un bossolo di fucile, poi la conferma da parte del personale del Servizio Veterinario fatto intervenire dagli Agenti. I veterinari hanno confermato l’abbattimento per mezzo di un arma da fuoco, rinvenendo nel collo dell’animale un pallino di piombo. Inequivocabili anche i fori di entrata ed uscita provocati dagli altri pallini. Anche tra gli abitanti del luogo c’è incredulità, possibile che si arrivi a tali gesti di crudeltà? Chi poteva avere interesse ad uccidere il cigno? Intanto sono partite le prime indagini da parte degli Agenti della Forestale che stanno raccogliendo informazione e testimonianze sull’accaduto. Non sarà facile risalire all’autore del gesto, ma gli investigatori della Forestale non stanno lasciando nulla di intentato, confidando anche nella collaborazione della popolazione e di chi potrebbe fornire elementi utili alle indagini. Al momento il bossolo rinvenuto e il pallino estratto dal collo del cigno sono stati posti sotto sequestro. Resta l’amaro di quanti e in particolare i bambini, quando tornando alle sorgenti non troveranno più il cigno a cui gettare le molliche del pane, lasciandosi affascinare dalle sue movenze, scattando fotografie, certi di poterlo ammirare anche nelle visite successive. Ora invece resta un solo cigno, la femmina ( l’esemplare ucciso è infatti il maschio della coppia) che vaga nello specchio d’acqua alla ricerca del “compagno” che non c’è più. Foto: Corpo Forestale dello Stato © 30 Marzo 2011