Le edicole di 15 comuni del Reatino, tra cui Amatrice, Antrodoco e Leonessa, sono a rischio chiusura a partire dal 1 aprile a causa della mancanza di materiale informativo, come quotidiani e periodici. Un duro colpo per queste comunità, che vedrebbero compromettere uno dei punti di riferimento più importanti per la distribuzione di notizie e per la vita sociale.
Fortunatamente, grazie alla forte mobilitazione di tutti gli attori coinvolti nel settore, sono stati fatti i primi passi concreti per trovare una soluzione. Questo martedì si è svolta un’audizione presso la terza commissione consiliare della Regione Lazio, con la partecipazione di rappresentanti di Sinagi, Fenagi, Fieg, Fnsi, Cgil-Cisl-Uil, Ugl e dei sindaci delle zone interessate. Durante l’incontro, il distributore ha confermato che a partire dal 1 aprile non sarà più possibile garantire l’erogazione del materiale informativo, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle edicole.
Il vice-sindaco di Amatrice, Roberto Serafini, ha sottolineato l’importanza di questi presidi come simboli di libertà e democrazia, nonché come luoghi di aggregazione fondamentale per le comunità, soprattutto quelle che stanno cercando di riprendersi dopo il devastante terremoto del 2016. Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha ringraziato la forte collaborazione tra i comuni coinvolti, che ha portato alla stesura di una lettera-appello alle istituzioni, un’iniziativa che ha già dato i suoi frutti.
Grazie a questa mobilitazione, il governo ha previsto uno stanziamento di circa 17 milioni di euro destinati alle edicole situate in comuni con meno di 5.000 abitanti. In Regione, la questione ha trovato il consenso e l’impegno bipartisan. Inoltre, il questore della Camera, Paolo Trancassini, ha avanzato l’idea di trasformare le edicole in centri smistatori di servizi e pratiche burocratiche, affidando la distribuzione del materiale informativo a una società pubblica.
Nonostante questi progressi, il sindaco Cortellesi solleva una questione importante: “Visto che il ripopolamento delle aree depresse dell’Appennino è una priorità per il governo, come affermato dalla premier Meloni all’atto del suo insediamento, perché non vengono applicate le stesse misure di sostegno, come la zona franca ristretta, anche per le edicole?” La ricostruzione delle zone terremotate, secondo Cortellesi, deve essere non solo fisica, ma anche economica e sociale, con un supporto che aiuti a mantenere vitali questi luoghi cruciali per la comunità.
I prossimi passi saranno cruciali per garantire la sopravvivenza di un settore che, più di altri, rappresenta un presidio di libertà, informazione e solidarietà nelle aree più vulnerabili del nostro Paese.