Un viaggio nel tempo attraverso la radio: si è chiusa la grande mostra della Fondazione Varrone

(di Valentina Fabri) Si è conclusa domenica 26 gennaio la mostra “100 anni vicini e lontani” dedicata alla storia della radio, organizzata dalla Fondazione Varrone presso Palazzo Dosi Delfini, che ha saputo raccontare con passione e cura un secolo di vita italiana attraverso la voce di questo straordinario mezzo di comunicazione. Un evento che ha segnato il calendario culturale della città, attirando più di 10.000 visitatori in 80 giorni di apertura, un risultato che testimonia l’interesse e l’affetto del pubblico per questa “vecchia signora” del sistema mediatico.

L’organizzazione ha richiesto sei mesi di intenso lavoro, durante i quali un’équipe di esperti e professionisti, guidata dal curatore Stefano Pozzovivo, ha saputo trasformare gli spazi di Palazzo Dosi Delfini in un percorso espositivo affascinante e coinvolgente. Alla Fondazione Varrone, con il suo presidente, Mauro Trilli, e il Consiglio di Amministrazione, il merito di aver creduto profondamente nel valore storico e culturale di questa iniziativa, sostenendola con convinzione e visione.

I tanti visitatori che hanno percorso le sale della splendida location di Palazzo Dosi, hanno potuto ammirare 234 apparecchi radiofonici, mai raccolti tutti insieme in un’unica esposizione: dai primi modelli delle origini fino alle radio più recenti degli anni Sessanta. Il piano nobile del palazzo ha offerto una narrazione storica e tecnologica, arricchita da contributi sonori e testimonianze d’epoca. Al piano terra, invece, il focus si è spostato sulla fase “pop” della radio, esplorando il suo ruolo nel marketing, nella cultura di massa e nel panorama mediatico contemporaneo.

Non sono mancati momenti di grande partecipazione pubblica in questi mesi, con eventi che hanno reso la mostra ancora più coinvolgente. Tra gli ospiti d’eccezione che hanno celebrato la radio a Palazzo Dosi, il cantautore Marco Masini, che ha presentato qui il suo nuovo album, e il conduttore televisivo Michele Mirabella, protagonista di uno dei tanti dibattiti organizzati durante l’esposizione.

La Fondazione Varrone ha dimostrato quanto sia importante investire nella cultura e nella memoria storica, valorizzando un mezzo che, pur avendo compiuto cento anni, continua a reinventarsi e a mantenere la sua centralità anche nell’era digitale. La mostra si chiude lasciando in eredità non solo un racconto affascinante, ma anche un rinnovato interesse per il ruolo della radio come veicolo di cultura, intrattenimento e informazione.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

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