(di Cristian Cocuccioni) Altro boschetto della droga smantellato. Ormai si sa, nel Reatino i pusher hanno come luogo preferito i boschi che contornano il territorio. Questa volta il bivacco si trovava nella zona di Cupaello, sotto la località di Coccodrillo. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando di Rieti, insieme alla sezione Operativa della locale Compagnia ha arrestato un 23enne marocchino irregolare per spaccio di cocaina. Con sé aveva 250 grammi di cocaina pronta al commercio, 1.200 euro in contanti, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e due telefoni di ultima generazione, un Iphone 14 Pro Max e un Motorola.
L’operazione si è svolta intorno alle 8 di mattina, quando i primi rumori della città si facevano sempre più forti, per non destare sospetti. La zona è stata monitorata dai Carabinieri per giorni prima di intervenire, “con una tecnica utilizzata dall’Esercito” spiegano i Carabinieri. I militari, quindi, hanno potuto appurare che molti minorenni erano i clienti del 23enne pusher. “Il fenomeno della vendita di stupefacenti ovviamente non si ferma qui – ha detto il Tenente Colonello Comandante del Reparto Operativo Matteo Branchinelli durante la conferenza stampa dell’operazione – Ma questo evidenzia la grande richiesta di droga che c’è in città”.
Inoltre in questo caso non stiamo parlando di droghe leggere, ma di cocaina: una delle droghe peggiori per dipendenza e di danni al sistema nervoso e non solo. La cocaina è anche una fonte di guadagno maggiore per il pusher: di solito viene venduta al grammo a 80 euro e facendo un rapido calcolo con i 250 grammi di sostanza con cui è stato trovato l’arrestato, il valore si aggira intorno ai 20mila euro. “In due giorni sarebbe stata venduta tutta” ha spiegato Branchinelli.
Il 23enne, durante l’arresto, ha cercato di fare resistenza spintonando i Carabinieri e ha sostenuto di essere “un poliziotto in Marocco“, ma la tempestività e la prontezza dei militari hanno evitato che la situazione degenerasse. Continuano le indagine sulla provenienza della cocaina e su chi ha il comando di questa piramide perché il 23enne arrestato, evidentemente, è l’ultima ruota del carro di una scala di pusher.
Foto: Cristian COCUCCIONI ©