Ieri sera, nei pressi del carcere di Rieti, una sinergia efficace tra la Polizia Penitenziaria e la Polizia di Stato ha portato all’arresto di tre persone, inclusi un minorenne, mentre tentavano di introdurre telefoni cellulari all’interno dell’istituto. I due uomini adulti hanno aiutato il giovane a superare la prima barriera di sicurezza, tentando di trovare un punto favorevole per lanciare lo zaino oltre l’imponente muro di cinta, come anticipato da RietiLife (leggi).
“L’intervento tempestivo degli agenti, seguito dall’immediata attivazione degli allarmi, ha permesso di intercettare i tre individui e di sventare il tentativo di introduzione del materiale illecito,” ha commentato Ciro Di Domenico, Segretario Regionale del Lazio per il Si.N.A.P.Pe. “Questo evento sottolinea l’importanza della costante vigilanza e della capacità di risposta rapida del nostro corpo di polizia penitenziaria.”
Con la scoperta e l’arresto, anche il detenuto a cui erano destinati i cellulari è stato rapidamente individuato, dimostrando l’efficacia delle strategie di sorveglianza adottate dall’istituto.
Il Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe., Dott. Roberto Santini, ha aggiunto: “L’operazione a Rieti è un esempio lampante della professionalità e dell’impegno dei nostri agenti nel mantenere l’ordine e garantire la sicurezza nelle nostre strutture penitenziarie. Questi successi rafforzano il nostro impegno verso una vigilanza inflessibile e la prevenzione di atti criminali che minacciano la sicurezza interna dei nostri istituti.”
Questa collaborazione tra forze dell’ordine sottolinea ancora una volta la necessità di un continuo supporto e aggiornamento delle risorse dedicate alla Polizia Penitenziaria, cruciale per affrontare con successo le sfide della criminalità moderna.