(di Paola Corradini) Se n’è andato questa notte nella sua casa di Contigliano, Dino Cipriani. Aveva 60 anni, figlio di Sante e fratello maggiore di Luigi Cipriani, il primo presidente della Regione Lazio. Conosciuto da tutti, anche a Rieti, per le sue battute sagaci, la sua conoscenza, il suo modo di fare, la sua simpatia. Lo hanno ritrovato stamattina nel suo letto dove raccontava di stare molto poco perché soffriva di insonnia e così scriveva oppure inviava messaggi vocali a chi gli voleva bene passando da un tema all’altro – temi anche molto profondi – e chiudendo sempre con un saluto e un abbraccio. Quella di Dino non è stata una vita semplice e non si vergognava a raccontarlo. Una vita fatta anche di sofferenza e dolore soprattutto da quando era rimasto solo dopo la morte dell’amata mamma.
Ci teneva alla sua casa, come a cucinarsi ogni sera un piatto che definiva prelibato, anche se poi era la cosa più semplice del mondo. Curava le sue piante e i suoi fiori nel giardino poi saliva sulla sua Panda e spesso arrivava fino a Rieti dove chi gli voleva bene aveva la fortuna di incontrarlo e di scambiare due chiacchiere con lui. Dino, nonostante potesse sembrare il contrario, era anche un grande credente e spesso raccontava delle sue chiacchierate con l’amico Don Ercole e delle loro riflessioni sul mondo e sulla vita.
Quando usciva a piedi in paese, si fermava a parlare con tutti e spesso frequentava il bar dove andava a consumare il primo caffè della giornata ed era diventato amico anche della ragazza dietro al banco. Gli piaceva farsi i selfie con le persone a cui voleva bene. Portava sempre un Tau di legno al collo e in bocca l’immancabile sigaretta. Oggi Contigliano, ma non solo, piange la scomparsa di un uomo buono, forse un po’ “spasulato”, che ha vissuto la sua vita come voleva che fosse, o forse come poteva. Perché a volte gli “spasulati” rimangono al margine e guardano passare la vita con una serenità e una filosofia che spesso mancano.
Le parole del sindaco Paolo Lancia: “Addio Dino, hai testimoniato come può essere aliena e irriconoscente la vita; hai testimoniato come la vita può essere abitata dallo spaesamento, dalla non-logica, dalla contraddizione. Hai testimoniato paradossalmente, che proprio questa singolare condizione diversa – ti ha reso un volto di Contigliano, una parte di ciascuno di noi, una presenza che non sarà dimenticata. Con molto amore (probabilmente con amore più grande di quanto siamo stati in grado di manifestare), il saluto della Comunità di Contigliano – a te che finalmente, in casa tua, hai trovato Pace”. Ultimo saluto a Dino a Contigliano Alta, chiesa di San Michele Arcangelo, il 3 gennaio alle 14.30.
Foto: CORRADINI ©