Nota del L COMITATO “PoligoNO”.
La delicata questione del poligono di tiro per pistole e carabine, autorizzato dal Comune di Fara in Sabina nel 2022 e previsto in Loc. Valle della Madonna, al confine con il Comune di Montopoli, ha avuto una evoluzione. Il Comitato PoligoNO ritiene che i cittadini, in una ottica di trasparenza e partecipazione, debbano essere informati su tale evoluzione. Il fatto nuovo è che il Comune di Fara Sabina, dopo la serrata protesta popolare e la diffida presentata da uno studio legale a nome di un cittadino confinante, si è trovato costretto ad emettere una Ordinanza di Demolizione datata 18 luglio 2024 che interessa dei manufatti già realizzati nell’ambito del progetto. Come noto il progetto prevede la realizzazione, in corso, di un poligono di tiro in un agriturismo localizzato a ridosso della Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa, in una area vocata all’agricoltura e alla fruizione ambientale, ove peraltro insistono zone di protezione della Rete europea Natura 2000, (habitat di specie animali e vegetali protette). La protesta di molti cittadini, condotta con sensibilizzazione e raccolta di firme, è stata organizzata dal Comitato spontaneo PoligoNO che ha da subito denunciato il rischio di possibili ricadute negative costituite dal rischio di inquinamento acustico e disturbo alle attività economiche e della vita quotidiana in una valle tradizionalmente regno di pace e tranquillità, ove la natura regola la vita quotidiana dei suoi abitanti e dei tanti turisti e visitatori dell’area. Il Comitato aveva chiesto l’intervento dell’Amministrazione e delle autorità competenti, con un esposto alla Autorità Giudiziaria, al fine anche di accertare eventuali difformità o irregolarità delle strutture già realizzate nell’area. Ad oggi, l’epilogo della vicenda ha visto l’intervento dell’Amministrazione comunale che si è trovata costretta, dopo una doverosa, benchè a nostro parere tardiva, attività ispettiva, ad emanare una Ordinanza di demolizione di un manufatto destinato alla ricezione dei clienti e datata 18 luglio 2024. Il Comitato ha vigilato affinchè fosse data applicazione a detta ordinanza entro i termini di legge (90 gg.) ma il titolate del poligono ha opposto legittima opposizione al TAR del Lazio.
Si tratta ora di capire quale sarà il pronunciamento del Tribunale amministrativo e se i proponenti proseguiranno nel proposito di presentare nuove richieste di autorizzazione a costruire nell’area e se queste terranno conto dell’esigenza irrinunciabile di assicurare la pace e la tranquillità dei cittadini e la tutela dell’ambiente naturale interessato. Resta inteso che il Comitato continua a ritenersi contrario per i motivi esposti alla realizzazione di una tale impattante attività nella Valle del Farfa. Altro aspetto su cui il Comitato ha battuto sin dal primo momento della protesta, e sul quale si aspetta riposte dal Comune e dagli organi di vigilanza interpellati, è quello della cava preesistente e sulla quale è sorto il poligono di tiro.
Detta cava (Autorizz.Regione Lazio, delibera n.153 del 05 nov 2003), come noto, prevedeva in modo vincolante un progetto di ripristino, mai avvenuto, che avrebbe dovuto ridurre i danni provocati dall’attività di escavazione alla valle. Una fidejussione di oltre 370 mila euro, a favore del Comune, era stata imposta dalla Regione a garanzia di tale ripristino. Nonostante ripetute richieste di chiarimenti in merito al mancato ripristino, a tutt’ oggi, l‘Amministrazione non ha fornito motivazioni al riguardo. In conclusione preme ribadire che il Comitato dei cittadini sabini PoligoNO non riserva alcuna preclusione verso attività che assicurino un rilancio socio economico dell’area sabina, ribadisce che le amministrazioni pubbliche debbano vigilare, e di conseguenza autorizzare solo ponendo al centro tale considerazione, affinchè venga garantita la sostenibilità (ambientale, socio economica, culturale, ecc.) delle scelte politiche e amministrative in atto. Il Comitato enfatizza il fatto che l’ordinanza del Comune rappresenta una ulteriore conferma che la battaglia dei cittadini organizzati nel Comitato PoligoNO aveva ragione di essere combattuta, e rafforza la convinzione che dovranno essere attutate tutte le iniziative di mobilitazione civile e popolare al fine di impedire che questo progetto si realizzi in queste forme e che si possano presentare simili progetti in Sabina nel futuro. Si chiede a questo proposito la massima vigilanza da parte degli organi amministrativi, di polizia e di pubblica sicurezza, e nello specifico si rivolge appello al Sig. Prefetto di Rieti, affinchè il progetto contestato, foriero di malessere e preoccupazione per i cittadini sia scoraggiato.