Rieti dice addio a Mario Sebastiani: bandiera di una Rieti calcio che non c’è più

Se n’è andato in silenzio Mario Sebastiani terzino vincente della SS Rieti. Reatino purosangue ed erede diretto nel ruolo di Tonino Paris, Mario, dopo alcune stagioni in chiaroscuro, si mise in luce sotto la sapiente guida di Roberto Melchiorri che, alla guida del Rieti 1973 74 (Campione laziale dei Dilettanti), ne fece un terzino sinistro dalle discese dirompenti, abilissimo ad impostare l’azione sul suo versante d’attacco. E quando Mario non riusciva a difendere al meglio, ci pensavano Fabiani, Carrubba ed Ezio Campidonico a sbarrare la strada agli avversari di turno. Fu pedina importante in quella squadra che in trenta giornate lasciò sul campo la posta al solo Bancoroma, stracciando il Torre Maura di Marcello Alberici.

Rimase poi in maglia amarantoceleste anche nelle due annate di IV Serie successive, con Valentino Persenda e lo stesso Alberici. Finché alla fine della serie D 1975 76, si ritrovò nel gruppo di giocatori che Dino Mele vendette al Frosinone per 90 milioni. Resta, ancor oggi nella memoria, il ricordo di Mario Sebastiani catapultato, palla al piede, verso la porta avversaria su quella corsia di sinistra che lo rese famoso. E dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, l’attività di apprezzato commercialista in quel quartiere del Borgo che lo aveva visto crescere.
A ricordarlo è Fabrizio Tomassoni, memoria del calcio. 

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