(di Valentina Fabri) Giornate turbolente tra le stanze del Comune di Rieti, quelle che il sindaco Daniele Sinibaldi e i componenti della giunta stanno affrontando da ormai una settimana.
Che l’aula consiliare si stesse trasformando in una non troppo piacevole riunione di famiglia, lo si era capito dai – nemmeno troppo velati – toni di circostanza con i quali si era concluso l’ultimo consiglio comunale. Una fredda nota a conclusione dei lavori aveva fatto cogliere scricchiolii tra le poltrone che celavano quella stessa insofferenza delle interminabili cene di Natale tra fratelli non troppo affiatati. Fratelli, non a caso.
Ma partiamo dal principio: è il 19 novembre quando si consuma quello che RietiLife aveva definito “lo strappo”: il presidente del consiglio comunale Claudio Valentini, insieme ad altri membri della maggioranza tra cui Emiliana Guadagnoli, Roberto Carlucci e Sara Principessa, avevano di fatto boicottato i lavori del consiglio comunale indetto, giustificando l’assenza in aula con un “dissenso con le procedure amministrative adottate ed un più generale deterioramento dei rapporti tra consiglio comunale e giunta, ormai non più sostenibile”.
Una frattura ritenuta insanabile, frutto di divergenze, che aveva portato contestualmente alla creazione di un nuovo movimento nel quale i “dissidenti” – pur contravvenendo al divieto espresso dall’articolo 3 dello Statuto di Fratelli d’Italia che pone il veto, per i membri del partito, ad essere iscritti ad altri movimenti, continuavano a definirsi “fratelli” in continuità con la visione del premier Giorgia Meloni, ma “di Rieti“, palesando il disaccordo col primo cittadino.
Uno strappo che in molti, col passare dei giorni, hanno sperato potesse essere ricucito dal dialogo e dal confronto e che lo stesso Assessore Giovanni Rositani, ospite del talk politico di RietiLifeTv “La rana nel pozzo” nemmeno 24 ore dopo, aveva declassato a “normale dialettica politica” e che vedeva i nuovi “Fratelli di Rieti” allineati con quella stessa visione, più volte espressa dall’opposizione di “arroganza e spregio delle regole” da parte della maggioranza.
Il sindaco Sinibaldi, dal canto suo si mostra disponibile al confronto anche quando, il 22 novembre viene tacciato di essere assenteista e più interessato alla sua carriera personale. I Fratelli di Rieti intanto, forti del sostegno di altri consiglieri comunali tra cui Antonio Emili di “Io ci sto” e Simone Miccadei di Udc, annunciano nello stesso giorno la costituzione di una federazione politica tra i gruppi consiliari della maggioranza per migliorare quelle procedure amministrative da cui avevano preso le distanze.
A sostegno dell’unità della maggioranza arriva poi la Lega, che esprime vicinanza e fiducia al primo cittadino incoraggiandolo a ricomporre la situazione nell’interesse della città. Invito al quale Sinibaldi non ha mancato di dar seguito al suo rientro dall’Assemblea Nazionale Anci di Torino, con la comunicazione ufficiale, nella mattinata di ieri del rientro del consigliere comunale Sara Principessa in Fratelli d’Italia, al termine di un costruttivo confronto col sindaco, grazie al quale – riferisce Principessa – “è stato dissipato ogni dubbio circa la volontà di proseguire con determinazione nell’azione amministrativa”. Determinazione che – va detto – Principessa ha evidentemente più volte messo in discussione nella sua breve ascesa politica con ben 5 maglie – se si conta il rientro in Fratelli d’Italia – cambiate durante la giunta Sinibaldi ( Agire, Lega, FdI, FdR, FdI).
Non vi è dubbio sul fatto che questo sia solo il primo di una serie di confronti mirati a ricostituire e ricomporre quella armonica “tavolata”, anche alla luce dell’imminente riunione di giunta in programma. Ciò che la città spera è che a sgretolarsi sia solo qualche innocuo portico del Palazzo di Città.
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