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Nei giorni scorsi è esplosa la denuncia dei sindacati e dei lavoratori del comparto sanitario del Lazio, in particolare del settore emergenza-urgenza privato (leggi) preoccupati per i tagli e le recenti disposizioni che mettono in crisi i servizi di emergenza e il futuro di circa 300 famiglie.
Particolare allarme arriva dagli operatori sanitari delle postazioni di Borgo San Pietro e Paganico Sabino, che si oppongono fermamente alla nuova delibera del presidente Francesco Rocca. La misura, che prevede l’eliminazione del soccorritore dagli equipaggi delle ambulanze, riducendoli a sole due unità, rischia di compromettere seriamente la qualità e la rapidità degli interventi in un territorio già di per sé complesso.
Gli operatori chiedono la solidarietà di tutti i sindaci dei comuni dove operano. “Chiediamo un forte sostegno – dichiarano – per testimoniare quanto sia difficile garantire assistenza in un territorio che penalizza sia i pazienti che gli operatori sanitari. L’esclusione del soccorritore non solo rallenta i soccorsi, ma mette a rischio la sicurezza dei pazienti e l’efficienza del caricamento”.
La questione non è solo organizzativa, ma rappresenta un grido d’allarme per l’intero sistema sanitario regionale, già duramente colpito da carenze strutturali e di personale. Tamara Liberali, che ha raccolto l’appello, sottolinea l’urgenza di un intervento immediato per tutelare lavoratori e cittadini, evitando che la sanità del Lazio subisca ulteriori colpi.
La speranza è che la politica, insieme agli enti locali, ascolti queste richieste e si adoperi per garantire un servizio sanitario dignitoso e sicuro, scongiurando le conseguenze di una delibera che rischia di penalizzare gravemente il territorio.
