A San Giorgio Catalucci e i “tre grandi” del 1685 e la chitarra del giovane Formichetti

L’anno fatidico per la musica barocca – il 1685 – risuona nel concerto di giovedì 7 novembre a San Giorgio, secondo appuntamento di Cantantibus organis, la rassegna autunnale della Fondazione Varrone. Nel 1685 nascono infatti a pochi mesi di distanza uno dall’altro Georg Friedrich Händel ad Halle, Johann Sebastian Bach ad Eisenach e Domenico Scarlatti a Napoli, compositori, organisti e clavicembalisti le cui strade si sarebbero incontrate in misteriose disfide (Händel vs Corelli) o mancate di un soffio (Bach con Händel) nelle corti e nelle cattedrali di mezza Europa.

A ricomporre questo affascinante mosaico di personalità e estro musicale sarà Gabriele Catalucci, organista, clavicembalista e direttore d’orchestra amerino, a lungo direttore del Conservatorio Briccialdi di Terni e ora direttore artistico dell’Accademia Organistica Umbra. In programma Tre sonate di Scarlatti, il Concerto II in Sib maggiore di Händel e quattro pezzi di Bach. Anche stavolta ad aprire il pomeriggio musicale di San Giorgio sarà un giovane diplomatosi al Liceo Musicale di Rieti e ora allievo del Conservatorio Briccialdi di Terni, Mattia Formichetti, classe 2004. Allo studio della chitarra classica Formichetti ha affiancato quello della composizione vincendo nel 2021 quale Giovane Talento il Premio Claudio de Angelis. Giovedì presenterà il Gran Solo di Fernando Sor e il suo Minimal Experience, presentato nel 2023 con successo al Concorso nazionale di composizione di Arezzo. L’appuntamento all’ex Chiesa di San Giorgio è giovedì prossimo alle 18. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

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