“Un anno e 4 mesi di reclusione per omicidio stradale e guida in stato di ebbrezza, pena sospesa, per T.F., 79enne di Fara Sabina, che nel maggio 2021 investì ed uccise con la sua auto Orlando Di Claudio, 84enne anch’egli residente a Fara Sabina. Questo quanto deciso dal giudice, Carlo Sabatini, al termine dell’udienza celebratasi ieri pomeriggio presso il Tribunale di Rieti. Il Gup ha concesso a T.F. la scelta del rito abbreviato. Alcuni dei familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali con esito mortale che, tramite i propri legali fiduciari, ha intrapreso una causa civile per ottenere il giusto risarcimento del danno” lo scrive Giesse.
“Sono le 18:45 del 24 maggio 2021 e Orlando Di Claudio si trova a Talocci, frazione di Fara Sabina. Ha appena parcheggiato il suo Mitsubishi Pajero a bordo strada di fianco al “Tachi Bar”. Scende dall’auto, ma viene subito travolto dalla Volkswager Polo condotta da T.F. che, diretto a Fara in Sabina, non si accorge della presenza del pedone sulla carreggiata. Di Claudio viene dapprima caricato sul cofano della Polo, poi sbatte violentemente la testa sul parabrezza e finisce scaraventato a terra. L’uomo viene soccorso dal 118 e giunge al pronto soccorso dell’Ospedale S. Andrea di Roma cosciente; successivamente ricoverato in rianimazione, nonostante le cure dei sanitari, muore per le gravissime lesioni riportate il 19 giugno, quasi un mese dopo il ricovero” dice Giesse.
“Il conducente della Polo si è messo alla guida con un tasso alcolemico pari a 1,2 g/l, più del doppio del consentito – sottolinea Paolo Ciceroni, responsabile Giesse per la provincia di Rieti – e questo gli ha impedito di conservare il controllo del veicolo vedendo per tempo il pedone sulla carreggiata. Sarebbe bastato veramente poco per evitare il tragico epilogo”. L’ing. Alessandro Boncompagni, consulente tecnico incaricato dal Pm, Tommaso Giovannetti, per far luce sulla dinamica del sinistro, nella sua perizia, infatti, scrive: “Nel caso in cui il sig. T.F. avesse condotto la Polo in condizioni psicofisiche idonee alla guida, avrebbe certamente avuto lo spazio ed il tempo sufficienti per seguire, anche in lontananza, la scesa, dal proprio autoveicolo, del sig. Orlando, attuando così qualsivoglia manovra necessaria ad evitare la sagoma del corpo del pedone”.