Risorse Sabine: lavoratori in consiglio provinciale, tensione durante la seduta. Si spera nella Regione

Questa mattina, una rappresentanza delle sigle sindacali Cgil e Cisl, insieme a un gruppo di lavoratori di exRisorse Sabine, ha assistito in silenzio alla seduta del Consiglio Provinciale di Rieti. “Tale silenzio, imposto dal regolamento del Consiglio, ha impedito ai lavoratori di far sentire direttamente la loro voce, nonostante la difficile situazione che stanno affrontando” dicono i sindacati in una nota firmata da Claudio Coltella (CGIL Rieti Roma EVA), Francesco Frabetti (Funzione Pubblica CGIL Rieti Roma EVA) e Sandro Antonacci (CISL FP Roma Capitale Rieti) hanno firmato congiuntamente il comunicato, esprimendo la necessità di un intervento immediato per tutelare i diritti dei lavoratori.

“Durante la seduta, un’interpellanza presentata dalle forze di minoranza ha aperto una discussione sul futuro dei lavoratori di ex Risorse Sabine. Al termine del dibattito, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che ribadisce l’importanza di trovare una collocazione definitiva per questi lavoratori, escludendo la possibilità di un loro allontanamento, anche se solo tra due anni. L’obiettivo dell’ordine del giorno è sostenere l’azione della Presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo, affinché porti la questione dei lavoratori all’attenzione della Giunta Regionale, nella speranza di ottenere una soluzione definitiva che salvaguardi i posti di lavoro e garantisca un futuro ai dipendenti. Durante la sospensione della seduta, non sono mancati momenti di tensione tra i lavoratori, ormai esasperati dal muro di indifferenza che sembra circondare la loro situazione. Tuttavia, il prolungamento delle operazioni di voto offre alle forze politiche un po’ più di tempo per intervenire e risolvere quella che viene definita una profonda ingiustizia ai danni dei lavoratori di ex Risorse Sabine” concludono i sindacati.

Foto: RietiLife ©

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