Lo scordo mese di Agosto la CNA aveva chiesto con una lettera al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri la proroga delle scadenze di investimento e rendicontazione del bando relativo al fondo di contrasto alla deindustrializzazzione.
La richiesta di proroga era motivata dal fatto che il bando di contrasto alla deindustrializzazione, da grande opportunità per le aziende beneficiarie, rischiava di trasformarsi in un grande problema, perché nel tempo si sono accumulati mesi di ritardo, come si evince ripercorrendo l’iter.
L’Agenzia per la Coesione Territoriale il 24 Gennaio 2023 apre il bando destinato alle imprese della “sezione C” del Codice Ateco, ubicate nei comuni che ricomprendono un’area industriale delle regioni Lazio e Umbria, con possibilità di presentare domande fino al 24 marzo 2023, per realizzare il progetto entro il 31 dicembre e rendicontarlo entro giugno 2024:
- Incentivo concesso 100% dell’investimento fino ad un massimo di 200.000 euro;
- Dotazione per le aziende dei comuni reatini (Rieti, Cittaducale, Borgorose, Fara Sabina, Frasso, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Scandriglia) 22,2 milioni di euro.
- Domande accolte 115 per circa 15 milioni di euro.
Da subito cominciano ad accumularsi ritardi e la graduatoria delle domande, che avrebbe dovuto essere pubblicata il 30 giugno 2023, slitta a settembre ma a novembre molte aziende ancora non avevano ricevuto nessuna comunicazione.
A questo punto alcune associazioni imprenditoriali, tra le quali la CNA, e i Consorzi industriali hanno chiesto una proroga delle scadenze. L’accoglimento della richiesta ha rinviato la scadenza per realizzare l’investimento 31 dicembre 2024, rendicontazione entro giugno 2025.
Purtroppo i problemi non sono ancora finiti, perché il primo dicembre 2023 l’Agenzia della Coesione Territoriale viene soppressa e le funzioni vengono trasferite al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I problemi organizzativi e di trasferimento delle risorse dall’Agenzia alla Presidenza del Consiglio e da questa a Invitalia, che gestisce il bando, si sono protratti fino allo scorso mese di luglio, tanto che le aziende, che nel frattempo avevano sottoscritto le fidejussioni per avere un anticipo della somma attribuita, hanno ricevuto i bonifici qualche giorno fa, mentre altre sono ancora in attesa, così come sono in attesa le aziende che hanno realizzato l’investimento e rendicontato il saldo già da novembre dello scorso anno.
Di fatto i ritardi accumulati hanno annullato i benefici della proroga precedentemente ottenuta.
Per queste ragioni la CNA ha richiesto ad Agosto una nuova proroga per evitare che le aziende che avevano appena iniziato l’investimento o che, in attesa di autorizzazioni, non avevano ancora iniziato a realizzarlo, fossero costrette a rinunciare o, peggio, a vedersi revocare la somma anticipata, non potendo terminare l’investimento entro il 31 dicembre 2024.
Con la nuova proroga il termine per l’investimento è prorogato al 31 Dicembre 2025 e per la rendicontazione al 30 Giugno 2026.
Ringraziamo l’Onorevole Trancassini e il Commissario Castelli per essersi fatti portavoce dell’istanza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.