Dimensionamento scolastico, Flc-Cgil: “Sfuma la possibilità di un accordo condiviso. Deludente chiusura del Comune di Rieti”

“Prosegue tavolo in Provincia con amministratori, dirigenti scolastici e sindacati – scrive Flc CGIL – ma sfuma la possibilità di un accordo condiviso. La deludente chiusura dell’Amministrazione comunale di Rieti ad una qualsiasi possibilità di far entrare il capoluogo di Provincia al pari degli altri comuni, nel novero delle aree eventualmente interessate dalle modifiche del piano di dimensionamento, avrà come conseguenza un irrigidimento a cascata anche di tutti gli altri comuni della provincia. In questo quadro poco confortante – dichiara Fabrizio Stocchi segretario generale della Flc Cgil di Rieti Roma est valle dell’Aniene- auspichiamo una scelta forte e autorevole all’altezza dei problemi sul tavolo da parte della Provincia. La FLC dalla parte delle famiglie e del personale scolastico”.

Lunedì 30 settembre e mercoledì 2 ottobre dopo una prima convocazione che ha coinvolto tutti gli attori della provincia, si sono svolti, presso l’Amministrazione Provinciale, due incontri sul riordino della rete scolastica, in vista della predisposizione successiva, da parte della Regione Lazio del nuovo Piano di dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche per l’a.s.2025-26. Il primo incontro ha coinvolto i Sindaci e i Dirigenti Scolastici dei Comuni della Provincia, mentre il secondo quelli della Città di Rieti; sempre presenti le OO.SS. Durante gli incontri si sono tenuti ampi dibattiti sui limiti oggettivi di inquadrare il dimensionamento scolastico solo in termini numerici e si è tentato di approcciare ad un confronto che fosse indirizzato verso una scelta il più possibile condivisa. Lo scopo, ovviamente, era quello di presentare alla Giunta Regionale una proposta che potesse, in parte, mettere al riparo le scuole della Provincia da ulteriori tagli futuri, legati inevitabilmente al decremento demografico generalizzato, che incide in maniera molto pesante sulla provincia reatina.

Ieri, però, a differenza dei precedenti incontri, dove avevamo ascoltato da alcuni DS della Città di Rieti, proposte interessanti e disponibilità ad un dialogo orientato al bene comune, l’Amministrazione Comunale ha fatto un passo indietro, riportando la discussione al punto di partenza e chiudendo ad una qualsiasi possibilità di far entrare il capoluogo di Provincia al pari degli altri comuni, nel novero delle aree eventualmente interessate dalle modifiche del piano di dimensionamento. Ciò avrà come conseguenza un irrigidimento a cascata anche di tutti gli altri comuni della provincia.

La FLC CGIL, da sempre contraria ai tagli della rete scolastica che penalizzano non solo le aree interne della Regione, ma anche i quartieri più disagiati della Capitale, aveva comunque accolto positivamente l’intento della Presidente della Provincia Roberta Cuneo, di avviare un confronto ampio, coinvolgendo tutti gli interlocutori e di mettere al vaglio le varie ipotesi e ciascuna possibile conseguenza. I disagi vissuti quotidianamente dal personale scolastico e di conseguenza dalle famiglie, aggiunge il Segretario Fabrizio Stocchi, derivati dall’ultimo accorpamento tra Casperia e Contigliano, sono oggettivi e sotto gli occhi di tutti.

Spesso le singole amministrazioni comunali propongono con le loro delibere soluzioni che tengono solo parzialmente in considerazione le esigenze di cittadini e lavoratori della scuola, con esiti che si ripercuotono sulla qualità del servizio erogato e sulla capacità di incidere su un territorio già penalizzato, che fatica a garantire un’offerta formativa attrattiva e lungimirante. La ridefinizione di una mappa della rete scolastica provinciale che aspiri ad avere un senso funzionale dal punto di vista tecnico, politico e didattico pare ormai sempre più una chimera e si attendono le delibere che i singoli Comuni invieranno entro il 18 ottobre all’Amministrazione Provinciale, per comprenderne fino in fondo gli esiti.

Molto deludente il cambio di atteggiamento e la totale chiusura del Comune di Rieti a qualsiasi ragionamento che potesse parzialmente coinvolgere anche la città in una ridefinizione della rete scolastica. La sensazione è che dalla maggiore importanza del comune capoluogo non sia derivato un maggiore senso di responsabilità nel proporre soluzioni per l’interesse di tutta la provincia, ma unicamente una più forte capacità di fare la voce grossa scaricando sui “piccoli” l’onere di scelte miopi come quella del taglio alla rete scolastica. In questo quadro poco confortante auspichiamo una scelta forte e autorevole all’altezza dei problemi sul tavolo da parte della Provincia” conclude Flc CGIL.

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