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Un percorso consulenziale partito 25 anni fa e ancora oggi molto attuale, nonostante i cambiamenti epocali e nonostante il modo di fare consulenza alle imprese sia via via mutato. L’idea nasce a fine anni ’90 quando Roberto Di Loreto, laureato da un triennio, scopre anche un po’ casualmente l’accattivante modo della consulenza in finanza agevolata. Lo fa muovendo i primi passi a contatto con società di consulenza della capitale e trovando via via autonomamente spazio a fianco di associazioni datoriali locali.
Da allora molto tempo è passato e la struttura coordinata da Roberto si è via via allargata attorno ad una posizione di leadership oggi riconosciuta un po’ da tutti, dalla microimprenditorialità alle grandi imprese (del territorio e non) che da anni si affidano allo studio. Nel mezzo, tante scelte. Quella, ad esempio, di specializzarsi nell’assistenza al comparto manifatturiero e a quello dei servizi, evoluti o tradizionali, tralasciando per scelta l’assistenza alle imprese agricole (se non in maniera residuale) e in ambito di contributi alla formazione. Scelte di opportunità ma anche ispirate, sostanzialmente, sempre allo stesso “mantra”: “non si può fare tutto e non tutti i comparti possono essere aggrediti allo stesso modo e con gli stessi standard di competenze”. Ne è nata una struttura professionale e professionalizzata che solo nel 2023 ha contribuito all’attribuzione, al solo comparto manifatturiero e nel solo tessuto comunale, di oltre 6.500.000 di euro di contributi a fondo perduto, ai quali si è aggiunto anche il più alto contributo degli ultimi anni attribuito ad un progetto in aggregazione multiregionale in cui è una realtà reatina ad essere capofila (oltre 3.500.000 di euro di provvidenze).
Numeri, a dire il vero neanche esaustivi, che spesso si sono ripetuti negli anni e che hanno portato lo studio ad essere referente non solo delle aziende del territorio ma anche di enti e organismi su scala regionale (c.d. società in house) e su scala nazionale, raccogliendo sfide interessanti del post pandemia come la transizione digitale ed ecologica. Oggi lo studio è partner consulenziale di imprese ed enti nonché del sistema della ricerca pubblica, con il quale oramai il dialogo si è fatto stabile nella direzione di privilegiare progetti ad elevata vocazione innovativa in cui il ponte fra ricerca e impresa sia effettivo e proficuo.
La lungimiranza dell’approccio ha fatto poi sì che almeno da 8 anni lo studio abbia mostrato attenzione verso l’affascinante mondo della ricerca e sviluppo, coordinando fattivamente, anche in sede tecnico scientifica, progetti dedicati e fornendo, anche su commessa, apporti specialistici sulla sica della c.d. ricerca a contratto. Lo studio è d’altronde cresciuto anche nella sua consistenza numerica: all’apporto di Laura, Enrica, Chiara e Alessandra e a quello delle altre persone che negli anni si sono succedute in un naturale turnover, lo studio ha via via cointeressato quello di soggetti specializzati, esperti in comparti ad elevato grado di innovatività e che vengono appunto coinvolti nella conduzione di attività che richiedono particolari competenze.
Rieti ha dato molto al fondatore dello studio e al suo team ma, dati alla mano, ha avuto indietro un apporto tangibile e profondo in grado di contribuire fortemente sia sul versante della nascita di nuove aziende che su quello dello sviluppo. Ora, nuove sfide all’orizzonte, sempre a partire da quella lungimiranza che, 25 anni fa, individuò nella finanza agevolata un pregevole business consulenziale da perseguire di cui oggi, complice il PNRR, un po’ tutti parlano. Intanto, dire che una costola dello sviluppo imprenditoriale di questa città sia transitato e transiti dalle parti di viale Maraini, in via Ferrari 13, ove lo studio ha la sede cittadina, non è irreale.
Articolo redazionale pubblicitario
Foto: Di Loreto ©
