Takeda, maxi investimento e 150 nuovi occupati a Santa Rufina. Il ministro Urso: “Farmaceutico traino del Made in Italy” | FOTO

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(di Christian Diociaiuti) “Il sito del futuro”. Takeda dà forma al piano di investimenti quinquennale annunciato nel 2021 pari a 350 milioni di euro. Lo fa ora, a fine 2024, con una nuova struttura inaugurata stamattina nello stabilimento di Santa Rufina – e in parte ancora in fase di realizzazione – alla presenza del ministro del Made in Italy Adolfo Urso e dell’ambasciatore giapponese in Italia, Satoshi Suzuki, oltre a tante autorità locali, nazionali e internazionali, senza dimenticare i vertici dell’azienda giapponese in Italia. I fondi, destinati ad impianti innovativi e tecnologicamente avanzati per la produzione di plasmaderivati, hanno creato 150 nuovi posti di lavoro ha fatto sapere Takeda, che ora a Rieti – nello stabilimento di Santa Rufina – è arrivata a contare oltre 750 dipendenti.

Il Ministro Urso ha visitato l’azienda: “Sin dai primo giorno di legislatura abbiamo cercato di attrarre sempre più gli investimenti. La farmaceutica è il maggior traino del paese grazie a importanti aziende nazionali e internazionali, tra cui Takeda che investe in Italia in questo importante stabilimento. L’Italia in questo momento è il miglior Paese dove produrre ed esportare. Il settore farmaceutico sta trainando il Made in Italy nel mondo”. Sorride anche l’ambasciatore Suzuki: “Rieti ha un gemellaggio molto attivo con Ito e di questo siamo molto felici. C’è un grande sforzo collaborativo tra Italia e Giappone per le industrie, col Ministero e il Governo che migliorano le possibilità di investimento delle aziende giapponesi”.

Francesca Micheli, General Manager di Takeda Manufacturing Italia, reatina, brinda alla crescita di uno stabilimento che in 50 anni da locale è diventata di riferimento internazionale: “Il plasma umano è prezioso perché non sintetizzabile. L’investimento e il progetto annunciati che festeggiamo oggi prevedono un’ottimizzazione del flusso logistico del plasma. Un grande orgoglio. Guardiamo con ottimismo al futuro: vogliamo che il traguardo di oggi sia una tappa per una crescita futura”. Festeggia anche Farmindustria, con la soddisfazione di Carlo Riccini e un’altra parte dell’azienda come Thomas Wozniewski, Global Manufacturing & Supply Officer di Takeda: “Il sito di Rieti ha una funzione importante all’interno del nostro network internazionale di siti produttivi. Innovazione e digitalizzazione a vantaggio dei nostri pazienti, dei nostri dipendenti e del pianeta”.

Soddisfazione anche per i sindaci di Rieti e Cittaducale: lavoro, economia per il territorio il centro del loro intervento durante l’evento in Takeda: “Formazione e lavoro al centro, un momento di riscatto per il territorio. Non facciamocelo scappare” dice il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi. Il primo cittadino di Cittaducale: “È stata una bella corsa in parallelo a Takeda, soprattutto sul fronte autorizzativo. Dobbiamo continuare e sperare di attrarre altri investitori” aggiunge il sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli.

Per Takeda, in Italia, una crescita quadruplicata in dieci anni: il polo industriale reatino è considerato un’eccellenza nel farmaco biotecnologico, autorizzato all’esportazione in oltre 50 stati nel mondo, tra cui mercati cruciali come Usa e Cina oltre a Giappone, Europa e Canada. L’investimento reatino è stato dedicato ad aumentare la capacità produttiva, migliorando al contempo l’efficienza, attraverso la digitalizzazione e l’automazione dei processi di lavorazione. Nell’intervento di Rieti l’innovazione tecnologica si è focalizzata principalmente su tecnologie avanzate per creare un flusso diretto e automatizzato (denominato Zero Plasma Touch Flow), tra cui un magazzino freezer completamente automatizzato per il ricevimento lo stoccaggio del plasma e un processo automatizzato per la rimozione del plasma congelato dalle sacche e bottiglie usate per la raccolta.

Nel mirino anche la sostenibilità: si punta a zero emissioni di gas serra nei siti produttivi entro il 2035. I siti italiani di Rieti e Pisa impiegano 100% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e già nell’anno in corso sono state ridotte dì circa il 25% le emissioni grazie ai benefici ottenuti da importanti progetti di innovazione tecnologica. L’uso di acqua nei processi è stato ottimizzato, con una riduzione del 5% prevista entro il 2025 rispetto al 2019. A Rieti, un sistema di trattamento delle acque reflue riduce ulteriormente l’impatto ambientale degli scarichi. Il futuro, per Takeda a Rieti, è già iniziato.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.