(di Christian Diociaiuti) C’è una zona di Rieti praticamente isolata. Parliamo di quella tra la Giorlandina e il Macelletto, tra la superstrada e la Tancia, alle porte della città. Da un lato i lavori per il Ponte Ferroviario così da non avere più allagamenti e un asse ferrato sicuro e moderno e dunque l’accesso da via Mattei o via Velinia sbarrato, dall’altro il nuovo svincolo quasi pronto. Quasi, perché manca un pezzo non da poco: il ponte sul Turano.
Strada chiusa da fine aprile con deviazioni che segnano la quotidianità di tutti, da cinque mesi. Non mancano segnalazioni quotidiane da chi vive la zona e dagli automobilisti: si va dal disagio per tornare a casa o spostarsi, ai mancati guadagni di ristoranti, officine, supermercati, concessionari, negozi di edilizia e via così, tutti seriamente preoccupati per il futuro e tutti attanagliati dalla stessa domanda: quando finiscono i lavori? Verrà rispettata la tabella di marcia? Ripercorriamola: in avvio ci fu un po’ di ritardo per gli interventi preparatori, poi la demolizione del vecchio ponticello (spesso chiuso per le “intemperanze” del fiume, soprattutto quando la diga deve sfogare magari causa maltempo) a fine giugno. In quel caso lavoro terminato, dopo due mesi di attesa.
I lavori stanno andando avanti, dipendenti dal meteo: finita l’installazione dei micropali su una sponda, si lavora ai servizi che attraversano il fiume. Il ponte sarà l’ultima cosa, è prefabbricato. Va registrata la grande pazienza – vigile – di attività e residenti, rassicurati – mesi fa – anche dal Comune di Rieti e dal sindaco Daniele Sinibaldi che, nell’ultimo confronto con Anas sul tema, aveva messo nero su bianco, una data: fine anno. La data viene ribadita tutt’oggi. L’attenzione resta alta. C’è grande speranza – fiduciosa – di un ritorno alla normalità.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©