Finite le indagini: il chirurgo del Papa accusato di falso. Le rivelazioni nello scoop del reatino Paolo Festuccia

Terminata la fase di indagini: il chirurgo del Papa, Sergio Alfieri, è accusato di falso insieme ad altri sei colleghi.

Fu uno scoop de La Stampa – firmato dal giornalista reatino Paolo Festuccia – a rivelare l’indagine. Un anno di lavoro per il reatino, che scoperchiò un vero e proprio sistema attorno al Pontefice. Alfieri è il chirurgo che per ben due volte ha tagliato e ricucito l’addome di Papa Francesco e che anche grazie alla vicinanza e alla fiducia “conquistata” dal Santo Padre, raccontano i ben informati dentro e fuori del Gemelli, ha scalato velocemente i vertici della cerchia papale: insediandosi nel Cda della Fondazione Policlinico Gemelli, nella Consulta vaticana per la sanità e quindi conquistando pure i galloni di direttore scientifico dell’ospedale Gemelli-Isola Tiberina.

In almeno 29 casi il professore Sergio Alfieri non si trovava in sala operatoria ma sosteneva di esserlo. I registri lo davano a Roma in sala, lui invece era a Siena, Milano, Grosseto, Verona. O stava viaggiando in treno o in aereo. A volte sarebbe stato anche in località di mare. Non era insomma al Policlinico Gemelli. Lo ha tradito anche il cellulare, si apprende nella chiusura delle indagini, rivelata da Repubblica. Oltre al fatto che il sistema di queste presunte assenze era ormai sulla bocca di tanti, anche pazienti, del Policlinico Gemelli.

Foto: Ansa©

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