«La difficile situazione delle carceri si ripercuote inevitabilmente sulle condizioni di lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria: per questo ho voluto incontrare alla Regione Lazio le principali sigle sindacali e avviare con loro un dialogo per mettere in campo quelle misure di sostegno che possono migliorare il benessere lavorativo degli agenti. A loro ho voluto esprimere gratitudine perché in molte case circondariali della Regione si è vissuta un’estate difficile, costellata di rivolte, di aggressioni, di violenze che sono state risolte con grande professionalità, spesso anche a rischio della propria incolumità». Così Luisa Regimenti, assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio.
«Con i rappresentanti sindacali abbiamo concordato di concentrarci in particolare sulla formazione: abbiamo a disposizione 50 mila euro per l’avvio di percorsi professionalizzanti per gli agenti di polizia penitenziaria volti a fornire nuovi strumenti che consentano di gestire l’attuale platea di detenuti, oggi mutata rispetto agli anni passati. Tra le possibilità su cui si è registrato ampio consenso, la creazione di percorsi di recupero per gli agenti che hanno subito violenze o in situazione di forte stress. Ma anche l’avvio di corsi di formazione specifici per acquisire competenze nella gestione di situazioni a rischio e per l’apprendimento delle tecniche di ascolto e comunicazione empatica, gestione del conflitto e tecniche di de-escalation. Si tratta di un ulteriore supporto agli agenti che all’interno degli istituti penitenziari respirano il contagio emotivo della sofferenza, delle aggressioni, della violenza che sono causa principale di stress psicologico e fisico», conclude l’assessore Regimenti.