Foto: RietiLife ©
(di Cristian Cocuccioni) Una folla commossa, riunita all’ultimo saluto di Lorenzo Colasanti, il 23enne trovato senza vita nel fosso di via Emilio Greco, accanto alla Motorizzazione, dopo giorni di ricerche che ha coinvolto reatini e non (leggi). La bara è entrata con una maglia nera, donata dai compagni di arrampicata, grande passione di Lorenzo. “Questa morte è uno schiaffo che la vita ci ha dato – ha detto Don Marco durante l’omelia nella Basilica di Sant’Agostino – ed è vero: spesso siamo addormentati sulle cose superficiali. In tanti si sono resi disponibili e questo dimostra la solidarietà della comunità e quanto Lorenzo è stato voluto bene. Le tante persone che hanno speso il loro tempo non sono state indifferenti: questo affetto aiuterà la famiglia in un momento di così grande dolore”.
“Lorenzo è qui con noi – ha detto la mamma Eleonora – lo dobbiamo cercare. Ci ha dato tanto. Ci manca e ci mancherà ma noi lo sentiamo vicini. Ringrazio il vescovo di Rieti Vito Piccinonna che ieri è venuto a trovarci in ospedale, un gesto che ha significato tanto”.
Le ricerche sono state condotte dal fratello Marco(leggi), con intelligenza, coraggio e lucidità, in un momento davvero difficile, nel quale avere queste qualità non è mai scontato. Lorenzo lascia la mamma Eleonora, il papà Maurizio e i fratelli Marco e Valerio.
Infine, per dare l’ultimo saluto a Lorenzo sono state lette le poesie “Stanza accanto” di Henry Scott Holland e “Lasciatemi andare”.