“Giudico un fatto positivo il via libera definitivo della Camera al decreto carceri, già licenziato dal Senato, oggi convertito in legge con il voto di Montecitorio. Vedremo tra qualche mese l’efficacia e la ricaduta delle norme in essa contenuta ma certo è un primo passo”. Lo dichiara Donato Capece, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che polemizza con chi, in questi ultimi giorni, ha sollevato critiche ed anatemi ed illuso i detenuti con improbabili indulti e leggi svuota carceri: Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Il paradosso è che tra le forze di opposizione che oggi criticano il provvedimento vi sono anche quelli che per mesi ed anni non hanno detto una parola sui provvedimenti delle varie maggioranze politiche di ogni colore al Governo (del quale, anzi, facevano parte!) che, nel tempo, hanno destabilizzato il sistema e destrutturato la sicurezza nelle carceri. In primo luogo, l’eliminazione della sanità penitenziaria che consentiva una gestione “interna”: aver ricondotto tutto sotto la gestione della sanità pubblica e delle AUSL ha determinato notevoli disservizi e incapacità di avere una adeguata gestione interna. Poi, l’introduzione di vigilanza dinamica e celle aperte, modello organizzativo seguito alla ormai famosa sentenza Torreggiani, che ha sostanzialmente consegnato le carceri ai detenuti. Infine, la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, OPG, con la relativa istituzione delle REMS, i cui posti sono assolutamente insufficienti, ma a volte, anche laddove ci sono, quando si tratta di malati molto gravi, sembra che nessuno voglia farsene carico, e la previsione che nei penitenziari per minori possono stare adulti fino a 26 anni!”. “Oggi le opposizioni criticano”, conclude Capece, “ma quando erano al Governo hanno destabilizzato oil sistema con queste riforme assurde di cui sono stati protagonisti”.