(di Cristian Cocuccioni) Diffidate dalle apparenze, non aprire la porta agli sconosciuti e vedere sempre dall’occhiello chi si presenta nella vostra abitazione, un tesserino – che poi risulta sempre falso – non basta per riconoscere un fantomatico operatore di un ente e chiamate subito il 112, attenzione alle chiamate di sconosciuti al telefono, soprattutto a chi dice che un vostro parente ha subìto un incidente. Queste sono solo alcune delle indicazioni che il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Rieti, Valerio Marra, questa mattina nella caserma “Raul Angelini”, ha indicato per prevenire il contrasto delle truffe ai danni di anziani. Negli ultimi 12 mesi i Carabinieri di tutta la Provincia hanno denunciato o arrestato gli autori di due terzi (15 su 23) di truffe che si sono verificate in tutti i comuni reatini.
La campagna di prevenzione è in atto in tutta la Nazione e nello specifico, nel territorio, ci sono stati 46 incontri, nelle Parrocchie e nelle caserme con gli anziani per informare e cercare di prevenire il più possibile questi fenomeni. “Dobbiamo dire che grazie anche a questo lavoro – ha detto Marra – negli ultimi tre mesi non si sono registrate truffe. Una delle cose più importanti è la collaborazione con la vittima, che non si deve vergonare di aver subìto questo tipo di crimine, e con i testimoni oculari”.
Importante la videosorveglianza, anche quella delle abitazioni. Di solito i raggiri si registrano tutti nella mattinata e nel primo pomeriggio. Il modus operandi più utilizzato? “Sicuramente quello della chiamata in cui si informa la vittima di un fantomatico incidente di un parente – ha spiegato il Comandante – nel quale si punta sull’emotività della persona. Si deve sempre diffidare di queste chiamate e avvertire immediatamente il 112”.
Per la campagna di prevenzione l’Arma ha previsto:
- l’affissione di locandine all’interno delle caserme, parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani e la distibuzione di un opuscolo nel quale sono riassunti tutti i preziosi consigli per ridurre il rischio di essere vittime di malintenzionati
- la diffusione di un video, sia sui social dell’Arma che su reti nazionali
- l’intensificazione degli incontri con la popolazione più anziana
Ogni qual volta si ha un dubbio o un sospetto di questo genere, chiamare immediatamente le Forze dell’Ordine.
Foto: Cocuccioni ©