Un punto di riferimento per persone senza fissa dimora. E’ questo l’ultimo progetto in procinto di essere avviato nel territorio del Comune di Monterotondo (Roma) dalla Fondazione San Giorgio, che grazie alla collaborazione con la Diocesi Sabina-Poggio Mirteto e con il Comune stesso realizzerà una “Stazione di Posta”.
Il progetto, finanziato attraverso la Missione 5 “inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), trasformerà un immobile del centro storico di Monterotondo in una struttura in grado di accogliere persone in condizioni di marginalità sociale anche estrema, anche senza dimora, all’interno della quale possano ricevere assistenza ed orientamento, dove possano ricevere beni essenziali, servizi per l’igiene personale, lavanderia, e disporre di un letto per un periodo di tempo limitato. La posizione dell’immobile, in pieno centro, garantisce inoltre la vicinanza ad altri spazi collettivi e luoghi di aggregazione sociale.
Le “Stazioni di Posta” sono dei centri che offrono, oltre ad un’accoglienza notturna limitata, servizi importanti come quelli sanitari, di ristorazione, di distribuzione postale, mediazione culturale, consulenza, orientamento al lavoro, consulenza legale e distribuzione di beni di prima necessità.
Strutture di questo genere devono essere in grado di facilitare azioni integrate socio-sanitarie e di raccordo con équipe multidisciplinari, orientate ad una presa in carico della persona condivisa; esse rappresentano, inoltre, un luogo sicuro, integrato con i centri di accoglienza e con le mense sociali, dove offrire servizi per il contrasto della povertà.
All’interno di questi spazi si possono creare sinergie virtuose che prevedono il coinvolgimento di organizzazioni di volontariato, a rafforzamento dei servizi offerti, il collegamento con la Asl, in questo caso la Asl RM-5, competente per territorio, e con i servizi per l’impiego, anche per la realizzazione di tirocini formativi, al fine di reinserire socialmente e lavorativamente le persone che più ne hanno bisogno.
L’immobile identificato per ospitare la nuova Stazione di Posta di Monterotondo sarà ristrutturato in ogni sua parte, al fine di realizzare una struttura con 10 posti letto e dotata di tutti i servizi sopra elencati.
Il Vicario Generale della Diocesi Sabina-Poggio Mirteto, Monsignor Paolo Gilardi esprime a nome del Vescovo, S.E. Ernesto Mandara, il più vivo compiacimento per l’iniziativa, che vede la Caritas Diocesana quale parte promotrice nella sensibilizzazione ecclesiale e nel coordinamento del volontariato che accompagnerà la realizzazione dell’opera
“Il nuovo progetto della Stazione di Posta di Monterotondo si inserisce alla perfezione nel quadro dei servizi gestiti e offerti dalla Fondazione San Giorgio nel quadrante nord della periferia di Roma – spiega il presidente della Fondazione San Giorgio Roma, Don Antonino Treppiedi –. Come ente che ha fatto dell’accoglienza e del sostegno alle fasce più bisognose della popolazione la sua vocazione naturale non potevamo non dedicarci anche alle persone in condizioni di grave marginalità sociale, e così dopo aver aperto luoghi di cura e conforto per ammalati e anziani, abbiamo deciso di impegnarci, grazie alla preziosa collaborazione della Diocesi Sabina-Poggio Mirteto e del Comune di Monterotondo, che ringrazio, per aprire una porta anche verso chi non ha una casa”.
“L’ampia, articolata e radicata rete dei servizi alla persona, che da decenni caratterizza Monterotondo tanto da farne esempio e punto di riferimento anche extraterritoriale, si arricchisce di questa nuova e preziosa infrastruttura, finanziata nell’ambito della missione cinque del PNRR e realizzata in un edificio messo generosamente a disposizione dalla Diocesi Sabina-Poggio Mirteto, che ringrazio per la proficua collaborazione istituzionale – ha aggiunto il sindaco di Monterotondo, Riccardo Varone -. La struttura tra le altre cose garantirà alloggi e pasti e, aggiungo, rispetto della dignità umana, a persone senza fissa dimora, condizione sociale in preoccupante crescita e che necessita di doverose e decorose risposte”.