“L’atto aziendale del commissario straordinario Maccari non ci soddisfa”. Non usa mezzi termini la Uil di Rieti e della Sabina romana per esprimere contrarietà sul documento che stabilisce l’organizzazione e il funzionamento dell’azienda sanitaria reatina visionato in una riunione di qualche giorno fa.
“Abbiamo ricevuto molteplici lamentele da tutti i settori della Asl – spiega Paolucci – in base alle quali il documento non è stato in alcun modo condiviso con i principali attori. Ma andiamo alle criticità. Non è chiara la necessità organizzativa di numerose unità di Igiene, né si capisce la logica del Dipartimento Dea e percorso chirurgico, ove confluiscono specialità dedite prevalentemente alla attività programmata, come le Chirurgie, e specialità prevalentemente dedite all’urgenza (Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Neurologia)”.
“Non solo – prosegue Paolucci – molte specialità non hanno alcuna attinenza tra di loro. Per quale motivo strategico e assistenziale, al netto dei volumi di lavoro, bisognerebbe abolire il Dipartimento Chirurgico creando ulteriori Unità Operative Semplici Dipartimentali come la Chirurgia Oncologica? Per quale motivo il Pronto Soccorso, tra i più piccoli della regione, con appena circa 35mila accessi l’anno, che già aveva al suo attivo ben tre Unità Operative Semplici, nel nuovo atto aziendale dovrebbe avere addirittura una Unità Operativa Dipartimentale dedicata a Pronto Soccorso e OBI?”.
“Stiamo parlando di uno spezzettamento della chirurgia e di un piccolo pronto soccorso – aggiunge il sindacalista – che difficilmente darà maggiore efficienza organizzativa, provocando invece inutili conflittualità e un danno a carico del servizio offerto a cittadine e cittadini. Ma le criticità non finisco qui: desta molta preoccupazione per la salute pubblica anche l’ipotesi di staccare l’emodinamica dalla Cardiologia, il fiore all’occhiello del nostro ospedale, molto apprezzato da tutta la popolazione. L’emodinamica staccata dalla Cardiologia e gerarchicamente dipendente da un Direttore di Dipartimento Dea e percorso chirurgico è una ipotesi contraria al buon senso e a quanto sancito a chiare lettere dal decreto ministeriale sugli standard qualitativi del 2015, fatto questo già esposto al commissario Maccari durante l’incontro del 19 giugno. Tale ipotesi rischia di creare disordine assistenziale, di essere economicamente svantaggiosa, di provare inutili conflittualità e infine di non tutelare la salute delle persone”
“Anche in campo amministrativo – prosegue Paolucci – le scelte appaiono prive di una logica di efficienza. Addirittura,si vorrebbe smembrare e abolire la Unità Operativa Complessa del Personale, elemento centrale nel reclutamento del personale in una Asl come quella di Rieti, notoriamente soggetta a un forte turnover in tutte le specialità per i bassi stipendi e la mancanza di efficienti collegamenti con Roma”.
“L’atto aziendale – dice Paolucci – sembra seguire una logica di semplificazione gestionale apicale. Ma si tratta di una semplificazione decisamente fittizia. Rispetto al precedente atto aziendale, vengono aumentate le Unità Operative Complesse da 40 a 45, le Unità Operative Semplici Dipartimentali vengono aumentate da 20 a 25, mentre le Unità Operative Semplici vengono significativamente ridotte da 34 a 19. Questa modalità organizzativa riduce significativamente le possibilità gestionali e strategiche all’interno delle Unità Operative Complesse dei rispettivi Direttori, di cui si ricorda che nessuno è vincitore di concorso con l’attuale Direzione, ampliando di fatto la schiera di “nominati” dall’attuale Direzione. Tutto questo non può che ripercuotersi su una serena collaborazione all’interno della ASL e collegialità delle decisioni strategiche. Si genera così un aumento ingiustificato della spesa pubblica, rischiando di creare conflittualità e disordine assistenziale. Non vorremmo che questa fittizia semplificazione nasconda appunto il secondo fine di depotenziare i principi di condivisione e collegialità e un desiderio di accentramento del potere del Commissario Straordinario”.
“Facciamo davvero fatica – conclude il sindacalista Uil – a rintracciare in questo documento i principi di efficienza ed economicità che dovrebbero ispirare un atto così strategico per il funzionamento della nostra Asl. Ed è per questo che chiediamo alla Direzione Salute e al presidente della Regione Rocca una immediata revisione e una reale condivisione con i principali attori, perché finora così non è stato“.