(di Cristian Cocuccioni) “Senza una casa è difficile andare avanti” ha esordito così il patron della Ssa Rieti Tito Capriccioli, dopo un breve recap di come sono stati acquisiti la denominazione Rieti e i colori amarantocelesti, “requisito fondamentale che ha voluto il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi per usufruire dello stadio”, nella conferenza stampa che si è tenuta oggi all’hotel 4 Stagioni per delineare il futuro e il progetto. “Presenteremo la domanda per la gestione dello Scopigno ma se non dovessimo vincere il bando andare avanti sarà quasi impossibile”ha continuato Capriccioli.
Quello che ha fatto storcere – e non poco – il naso a tutta la società e non solo è il famoso punto sulla territorialità e il punteggio che ne consegue: “Amatrice fa parte della provincia di Rieti – ha ribadito Capriccioli – e limitare solo sul territorio comunale ci penalizza. Appena ci è stata confermata questa cosa non volevo partecipare ma poi per l’amore arrivato dai tifosi e per non perdere l’intero lavoro svolto abbiamo deciso di partecipare”.
E se lo stadio dovesse andare in gestione al club di patron Marzio Leoncini? “Sicuramente non posso fare cinque anni di Serie D senza salire e quindi rimanere bloccato – ha risposto il patron amarantoceleste – Andare via da Rieti? La decisione sarà dopo il 28 giugno (giorno in cui si deciderà la questione stadio, ndr)”. Sul tavolo anche il diesse Mattia Di Loreto che ha confermato che l’arrivo di Fabrizio Tirelli e che “la squadra è completa al 99%” e il patron della Nuova Rieti Calcio Federico Dionisi che ha confermato l’appoggio totale al progetto Ssa. Il futuro è più incerto che mai. Forse per la Serie D Rieti deve ancora aspettare?
Foto: Gianluca VANNICELLI ©