Sabato 15 giugno, alle ore 11:00, presso la sala Schuster dell’Abbazia di Farfa si terrà il convegno “L’acquedotto dell’Abbazia di Farfa e le antiche opere idrauliche sotterranee della provincia di Rieti”. Si tratta di un importante evento – organizzato e promosso dalla Pro Loco di Fara in Sabina e il Museo Civico Archeologico con il patrocinio della Provincia di Rieti – dedicato all’archeologia e alla storia del territorio. Il convegno, che si aprirà con il saluto istituzionale, esamina infatti le recenti scoperte e gli studi realizzati dal Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio e prevede gli interventi tecnici e scientifici dei relatori presenti tra cui: Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina; Francesca Licordari, funzionario archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti; Cristiano Ranieri, archeologo e presidente del Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio, nonché consulente scientifico per il National Geographic, speleosub e autore di numerose pubblicazioni a carattere scientifico riguardanti l’archeologia e la speleologia del territorio sabino; Priscilla Armellin, archeologa. La conferenza – che si rivolge a un pubblico ampio, dagli studiosi e professionisti del settore agli appassionati di archeologia e storia – è incentrata sulle scoperte relative all’acquedotto di Farfa. Il Sindaco, Roberta Cuneo, dichiara: “Il Museo, promotore instancabile di iniziative culturali, sta emergendo come un vero e proprio polo culturale, impegnato a riscoprire e valorizzare la storia e la cultura del nostro territorio. Questo convegno – sottolinea entusiasta – è un esempio brillante di come possiamo approfondire la nostra conoscenza del passato e rafforzare il senso di comunità. La nostra amministrazione è determinata a investire in questi luoghi preziosi, affinché continuino a essere centri vivaci di cultura e conoscenza. Invito tutti a partecipare e a sostenere queste iniziative, fondamentali per il futuro e l’identità della nostra comunità”.
Acquedotto di Farfa
L’acquedotto di Farfa è stato esplorato e documentato per la prima volta dal Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio nel 2018. Caratterizzato da un condotto principale da cui si dipartono due cunicoli secondari di adduzione idraulica, l’acquedotto penetra dentro la dorsale collinare del monte San Martino. Scavati completamente nel banco roccioso, i cunicoli sono stati rivestiti in muratura. Al momento si ignora l’anno esatto di costruzione del monumento sotterraneo, ma è chiaro che sia stato in uso già nelle fasi più antiche del borgo di Farfa. Non si può escludere un intervento anche da parte di Jacopo Barozzi da Vignola che nel 1573 realizzò la Fontana Farnese, nota come fontana dei mercanti, voluta appunto dal cardinal Alessandro Farnese che in quel periodo era abate di Farfa. I lavori della fontana furono in seguito completati da Giacomo Della Porta. L’acquedotto di Farfa non è l’unico esempio di ingegneria idraulica antica in provincia di Rieti. Notevoli e imponenti acquedotti sotterranei di epoca romana si trovano in molti comuni della Sabina, tra i più noti ed importanti merita sicuramente una menzione l’acquedotto dei Bagni di Lucilla a Poggio Mirteto, l’acquedotto di Paranzano a Casperia e quello di Fianello a Montebuono. Ma già prima della romanizzazione della Sabina da parte di Manio Curio Dentato, i Sabini scavarono cunicoli sotterranei di drenaggio e captazione idraulica. L’acquedotto di Fonte Cantaro a Stimigliano o quello della Fonte Tiballi a Poggio San Lorenzo ad esempio, testimoniano un’organizzazione del territorio intorno al IV secolo a.C., basata sul sistema di numerosi insediamenti (vici) distribuiti sulle diverse alture collinari regolarizzate artificialmente attraverso terrazzamenti. L’insieme di questi abitati faceva riferimento ad unico centro (pagus) con luoghi di culto specifici, dedicati a diverse divinità sabine, in particolare la dea Vacuna.
Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio
Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio nasce a Salisano, un piccolo paese della provincia reatina, nel dicembre del 1993. Tra il 1994 ed 1997 il Gruppo ha svolto ricerche paletnologiche nel territorio sabino scoprendo e valorizzando numerosi siti preistorici sia in grotta che lungo i crinali dei Monti Sabini. Alcuni dei reperti paletnologici rinvenuti sono oggi conservati ed esposti al Museo Protostorico di Magliano Sabina. Nel 1997 il Gruppo ha avviato un’intensa collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio per la tutela e salvaguardia delle cavità naturali esplorando e scoprendo nuove cavità naturali al cui interno sono stati rinvenuti reperti di epoca romana riferibile al culto della dea Vacuna. Resti ceramici di epoca romana sono stati recuperati per la prima volta dal G.S.A.V. anche nella Grotta Formicara a Scandriglia e nella Grotta Grande di Muro Pizzo a Monteleone Sabino. Inoltre il Gruppo ha scoperto ed esplorato nuove cavità naturali tra cui la Risorgenza delle Venelle (Monteleone Sabino) e la Grotta Arocaro (Salisano) al cui interno sono stati recuperati reperti archeologici di epoca romana. I risultati delle ricerche sono stati pubblicati su riviste e bollettini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le indagini sono ancora in corso sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Inoltre, sempre nel 1997, il Gruppo ha intrapreso le prime ricerche di speleologia urbana in Sabina che si è rivelata essere un territorio ricco di cavità artificiali, in particolare cunicoli e acquedotti di epoca preromana. Le esplorazioni e le scoperte di nuovi ipogei antichi di origine antropica sono ancora in corso. Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio organizza annualmente campi speleo e corsi di speleoarcheologia. Ha collaborato con i Musei Vaticani, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, con il Dipartimento di Archeologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e con numerosi enti ed università straniere. Ha preso parte inoltre alla realizzazione di documentari e programmi tv partecipando a convegni sia in Italia che all’estero. Dal 2014 è entrato a far parte della Federazione Speleologica del Lazio.
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