Rieti perde un altro riferimento. Morto a 72 anni Alberto Lelli, professore, che ha dedicato gran parte della sua passione e dei suoi studi al guado, di cui parliamo più avanti. Lelli è morto al De Lellis, lasciando la moglie Maria Grazia, i figli Emiliano ed Emanuele e tutti i parenti che lo amavano e stimavano per le sue doti umane e professionali. Di Lelli RietiLife si è occupata più volte, proprio per il suo imopegno culturale.
Funerali a Contigliano, a Sant’Antonio a Contigliano Alta, sabato 8 giugno alle 15.
“Se n’è andato all’improvviso l’amico Alberto Lelli – scrive Roberto Lorenzetti, ex direttore dell’Archivio di Stato – Aveva due grandi passioni. I New Trolls e il Guado, la pianta che storicamente si coltivava nell’agro reatino fin dall’epoca romana e dalla quale si estraeva l’indaco. Lo coinvolsi in un progetto su di essa quando ricoprì il ruolo di Commissario straordinario della Riserva dei Laghi. Io con mostre e pubblicazioni raccontai la storia di questa pianta e lui curò decine di laboratori di estrazione del colore. Fu un successo che, per quanto concerne i laboratori, dura tutt’ora. Mi dispiace davvero. Ho rintracciato la foto del primo esperimento di ricoltivazione del guado che facemmo nei pressi del lago di Ripasottile e che curò lo stesso Alberto. Il guado è una pianta biennale e quindi una fila a destra e una a sinistra, in modo che tutti gli anni ci sarebbe stata una fioritura alternata da mostrare ai visitatori e per fornir ei fiori da cui estrarre l’indaco da utilizzare nei laboratori di tintura. Che la terra ti sia lieve caro Alberto”.
RietiLife e il direttore Emiliano Grillotti, porgono sentite condoglianze alla famiglia Lelli
Foto: RietiLife ©