“Siate ambasciatori dell’Aido!”. E’ stato questo il saluto e l’auspicio di Beatrice Ratti, attuale presidente del Gruppo comunale ‘Fabio Fioritoni’ e della sezione provinciale di Rieti, al termine dell’intervista realizzata nel corso del Laboratorio di Giornalismo.
Un invito accolto con grande slancio dagli alunni della scuola media reatina “Angelo Maria Ricci”, diretta dalla prof.ssa Paola Testa, che hanno approfondito la conoscenza di questa importante realtà associativa.
Quando è nato l’Aido?
“Il 26 febbraio del 1973 a Bergamo, ad opera di Giorgio Brumat. E’ la prima e la più grande associazione di volontariato della donazione di organi e di tessuti”.
Quali sono le finalità dell’Associazione?
“Il fine principale è quello di sensibilizzare e promuovere la cultura del dono ed in particolare l’obiettivo dello statuto è di arricchire l’elenco dei donatori”.
Che tipo di attività svolgete?
“Una grande attenzione è riservata agli incontri e ai convegni per sensibilizzare i cittadini. Tre sono le tematiche su cui insistiamo in modo particolare: la prevenzione, la donazione ed il trapianto. Con i progetti Aido Scuola ci rivolgiamo in particolare alle giovani generazioni a cui raccomandiamo di tenere il corpo in salute per potersi donare, di avere uno stile di vita corretto, di seguire una alimentazione sana e naturalmente di fare tanto sport”.
E la sezione di Rieti quando si è costituita?
“Quella reatina è stata una prime. Nacque il 7 gennaio 1974 e quest’anno abbiamo festeggiato il cinquantenario”.
Quanti sono gli iscritti del gruppo comunale di Rieti e dove si trova la sede?
“Sono circa 1700 e la prestigiosa sede è in piazza Vittorio Emanuele, a Palazzo Dosi”.
Tutti possono iscriversi all’Aido?
“Si. Mai iscriversi, però, se non si è consapevoli. E’ una scelta che va fatta prima col cuore e poi con la mente. L’iscrizione è gratuita e può essere effettuata online oppure tramite l’Ufficio Anagrafe del Comune di Rieti grazie al progetto <Una scelta in Comune> “.
Qual è stato l’andamento delle iscrizioni negli ultimi anni?
“Sono un po’ diminuite nel periodo del Covid ma poi sono risalite e Rieti ha addirittura ricevuto una nota di merito del Centro Nazionale Trapianti per l’aumento costante dei donatori”.
Per donare c’è un’età massima?
“No, certamente è importante stare in salute”.
Come mai lei ha scelto di entrare a far parte della grande famiglia dell’Aido?
“Inizialmente ero perplessa, poi ha vinto il desiderio di donarmi agli altri. E ho riflettuto che in questo modo, quando sarà, non moriro’ del tutto perché vivrò nel corpo di un’altra persona a cui avrò donato la possibilità di vivere”.
A cura del Laboratorio di Giornalismo della scuola media “A.M.Ricci”
Foto: Ricci ©