Saldo negativo di 76 imprese nel Reatino (203 iscrizioni e 279 cessazioni non d’ufficio) e di 97 nel Viterbese (590 iscrizioni contro le 687 cessazioni non d’ufficio) secondo quanto registrato per il primo trimestre 2024 da Movimprese, l’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto di Unioncamere. Un tasso di crescita pari a -0,52% in provincia di Rieti e a -0,26% leggermente al di sotto della media nazionale (-0,18%) e in misura maggiore della media della regione, trainata dalla buona performance di Roma e provincia (+0,26%).
A soffrire nell’Alto Lazio in particolare i settori tradizionali – agricoltura, commercio, attività manifatturiere – mentre sembrano tenere maggiormente le attività professionali e scientifiche e immobiliari. Maggiore tenuta delle costruzioni e dei servizi di alloggio e ristorazione nella Tuscia. C’è tuttavia da considerare che le “imprese non classificate”, che risultano in sensibile crescita in tutto l’Alto Lazio, si distribuiranno a breve nei vari settori, fenomeno che potrà fornire ulteriori elementi di analisi economica.
In generale, prosegue comunque dopo la frattura pandemica, il percorso di recupero della normalità all’anagrafe delle imprese italiane. Nel valutare i dati del primo trimestre dell’anno è importante infatti considerare che, storicamente, questo periodo registra di frequente saldi negativi, principalmente a causa del concentrarsi alla fine dell’anno di un elevato numero di cessazioni di attività. Un fenomeno di natura tecnico-amministrativa che estende i propri effetti sugli archivi camerali anche nelle prime settimane del nuovo anno, influenzando il dato del primo trimestre.
Per quanto riguarda la dinamica delle imprese per natura giuridica, l’Alto Lazio si mantiene in linea con la media nazionale, con una crescita delle società di capitali a fronte di un calo delle imprese individuali ed una lieve riduzione delle società di persone.
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