Sviluppi su un caso di cui vi avevamo parlato su RietiLife (leggi). Nei giorni scorsi, una 40enne romana, già titolare di alcuni precedenti di polizia, ha contattato il Numero Unico di Emergenza 112 segnalando che il suo convivente, mentre si trovava nel cortile della loro abitazione di Rieti, era stato improvvisamente colpito al torace da un proiettile proveniente dalla vicina boscaglia. L’uomo, un 34enne reatino, che al momento dei fatti si trovava agli arresti domiciliari nella già citata abitazione, è stato immediatamente soccorso da personale del 118 e trasportato presso l’ospedale di Rieti dove è stato giudicato affetto da lesioni compatibili a quelle di un’arma da fuoco, ritenute guaribili in 60 giorni.
I Carabinieri della Stazione di Contigliano hanno quindi avviato le indagini del caso volte a chiarire l’esatta dinamica dei fatti in quanto, sin da subito, dalle dichiarazioni fornite dagli interessati emergevano alcune contraddizioni.
In effetti, i successivi accertamenti, hanno permesso di confermare gli iniziali sospetti degli investigatori: è stato accertato che l’origine del colpo che ha raggiunto l’uomo era ben diverso rispetto a quello inizialmente dichiarato. Egli, infatti, non era stato colpito da un proiettile vagante proveniente dal bosco ma stava in realtà utilizzando una carabina ad aria compressa, illegalmente detenuta, per colpire dei barattoli sistemati all’interno del suo cortile e, nel frattempo, era stato colpito sul fianco da un proiettile che accidentalmente rimbalzato su una porta in metallo di una rimessa per gli attrezzi.
In esito agli accertamenti , la coppia è stata denunciata per procurato allarme, simulazione di reato e detenzione abusiva di armi e munizioni. A seguito l’autorità giudiziaria, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri, ha emesso un decreto di sospensione provvisoria della misura di detenzione domiciliare con ripristino della detenzione in carcere. Pertanto l’uomo è stato successivamente arrestato e portato in carcere a Rieti.
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