Un fulmine a ciel sereno, che dalla sera alla mattina ha colto di sorpresa tutto il mondo imprenditoriale che sta lavorando con forza alla ricostruzione post sisma. Sta creando molta apprensione la notizia che il governo ha approvato ieri una nuova stretta al Superbonus, andando ad eliminare qualsiasi sconto in fattura e cessione del credito, senza fare distinzioni, con uno stop che coinvolgerà direttamente (almeno dalle prime considerazioni) anche i cantieri dell’area cratere.
Confartigianato Imprese Rieti giudica questo provvedimento totalmente controproducente, perché il disorientamento generato causerà un cortocircuito che alla fine rimetterà in discussione tutto l’acquisto dei crediti, portando all’ennesimo ed inutile intoppo alla ricostruzione. Nonostante la proroga concessa recentemente andasse proprio su una direzione opposta.
“Il rischio concreto, – commenta il Presidente territoriale Franco Lodovici – è che quest’incertezza vada a scoraggiare investimenti e porti le banche e gli istituti finanziari ad interrompere qualsiasi erogazione economica, con effetti di stagnazione per tutto il mondo produttivo.
Come più volte richiesto e sostenuto, quello che serve è invece una stabilità concreta nelle decisioni e disposizioni normative e tempi certi per poter con serenità programmare lavori. Confartigianato si è attivata subito consultandosi con il Commissario Straordinario Sisma, il Sen. Guido Castelli, che ci ha garantito un suo impegno per ristabilire il precedente provvedimento.
Non conosciamo ancora nel dettaglio i contenuti del decreto poiché il testo al momento non è disponibile, ma ci auguriamo in una pronta revisione. In alternativa confidiamo che il Governo si muova verso un provvedimento parallelo, che vada a compensare le perdite relative agli accolli magari attraverso lo stanziamento di ulteriori risorse dedicate alla ricostruzione.
Per Maurizio Aluffi, Segretario Regionale di Anaepa Confartigianato Edilizia “c’è un rischio concreto che tutto si fermi. Non è solo una questione di Superbonus ma anche in generale di pratiche sisma perché, se si stoppano tutti i provvedimenti, i lavori si congelano. E sarà durissima poi farli ripartire. Proprio oggi stavo terminando le pratiche per un importante cantiere ma mi chiedo, cosa accadrà domani? Questa incertezza viene anche alimentata da voci che si stanno facendo insistenti circa l’intenzione di ridurre la superficie dell’area cratere, limitandola nelle dimensioni. Speriamo sia chiacchiericcio privo di fondamento, e lo dico non solo per noi imprenditori, ma anche per la popolazione. Ci sono residenti che ancora vivono nelle Sae e attendono di poter rientrare nelle proprie case: cosa devono aspettarsi ora?”.
“Le notizie che ci arrivano dalla stampa sono drammatiche – le parole del presidente degli Edili di Confartigianato Imprese Rieti Ivan Paolantoni – e da quando uscirà il decreto la situazione sarà insostenibile. Io mi auguro, e ne sono certo, che Governo e Commissario troveranno una soluzione, perché, oltre allo stop, si rischiano contenziosi incredibili con i committenti e ulteriori problemi alla ricostruzione.
Si sente parlare di una “dichiarazione informativa preventiva” per i lavori in corso, penso che questo sia un ulteriore appesantimento burocratico ma mi auguro garantisca per tali cantieri, intesi come già avviati o comunque contrattualizzati con il committente, la stabilità delle norme e la possibilità di continuare ad applicare lo strumento fino al 2025 come da normativa in vigore. L’incertezza maggiore riguarda i cantieri da avviare, che purtroppo costituiscono la fetta maggiore, dove l’unica soluzione ipotizzabile, ma non so quanto fattibile e tempestiva, sarebbe quella di aumentare le risorse concesse per la ricostruzione.”