(di Christian Diociaiuti – Ancona) Cancella un record italiano (di un certo Andrew Howe), vola tra i primi junior (gli under 20) al mondo (che sia record al coperto o quasi, se si pensa a una classifica unificata tra record indoor e outdoor) e dice al pubblico “calma“. Un gesto eloquente, le mani aperte parallele a terra. Eppure il tabellone indica: long jump, 8,31. C’è poco da stare calmi: non sono neanche le 15.30 di sabato 17 febbraio e Mattia Furlani è già nella storia. Leva il nome dell’amico e mentore Andrew Howe stampato lì dal 2007 (Birmingham) dai record italiani al coperto e vola tra i migliori junior al mondo. GUARDA LE FOTO
La gara appena iniziata indica immediatamente che in arrivo ci fosse un exploit; in realtà lo si era capito dalle parole pronunciate appena un mese fa a RietiLife in occasione della premiazione come Personaggio dell’Anno (leggi) ma anche dai salti di riscaldamento: profetico. La certezza in riscaldamento. In pochi lo vedono: un balzo quasi da fermo per toccare la luna. Poi ci porta tutti nello spazio. L’8,31 di cui sopra, un paio di firme a 8,24 e 8,03. In un’ora neanche, altro record. Mette il turbo per volare lassù, manco fosse Space X. Quarto salto a 8,34 (nella serie seguiranno un trattino e una X nella sua serie di salti, va bene così per lui): adesso il primato mondiale junior è a un centimetro, e conta anche quelli all’aperto. Sotto ai venti anni, nessuno come Furlani al coperto, uno solo meglio in generale.
Abbraccia la mamma-allenatrice Kathy, il papà Marcello e il fratello Luca con cui ha aperto un canale YouTube, sale sulla balaustra, si inchina al pubblico, si prende la coccola del presidente FIDAL Stefano Mei. Poi si mette a lanciare le ragnatele, come Spiderman, posando come l’uomo ragno. Che evidentemente non è stato ucciso, gode di ottima salute e vola tra i palazzi dell’atletica reatina, italiana, mondiale.
“La mia esultanza in stile Spiderman? Mi sento un po’ Miles Morales (uno dei personaggi Marvel che assume l’identità dell’uomo ragno, ndr), me lo dicono in tanti, soprattutto gli amici: in automatico è rimasta questa cosa, è molto divertente – dice Mattia, che ora pensa ai Mondiali al coperto a Glasgow prima di Europei a Roma e Olimpiadi a Parigi – Qualcosa di impressionante, una giornata da ricordare – le parole di Mattia Furlani, diciannove anni compiuti dieci giorni fa, sostenuto a bordo pedana da mamma Khaty Seck e papà Marcello – Voglio solo ringraziare chiunque mi abbia supportato in questo percorso. Siamo all’inizio dell’anno e dobbiamo restare concentrati senza rischiare quanto accaduto all’ultimo salto oggi. Un messaggio di Andrew? Non lo so, non ho ancora preso il telefono. Ma avrà la testa da un’altra parte, è nata la piccola Anna e gli faccio ancora tanti auguri, spero di vederla presto insieme a lui, anche in pedana. Glasgow? Sì, con queste misure ci si diverte. Bisogna portarle al posto giusto al momento giusto, lavorando su questa strada. Siamo in carreggiata, posso competere con chiunque”. Sì Mattia, davvero con chiunque.
Foto: Francesca GRANA/FIDAL ©