“Nella programmazione della rete ospedaliera regionale dei prossimi tre anni, Rieti guadagna qualche posto letto. L’aumento è di fatto conseguente all’apertura dell’ospedale di Amatrice, attualmente in fase di ricostruzione. Ma comunque il documento triennale non esplicita quali prestazioni saranno svolte in questa nuova struttura ospedaliera. E noi vorremmo vederci chiaro perché la grave carenza organica, il particolare disagio geografico della zona, renderebbero ad oggi difficoltosa anche l’attività di primo soccorso”. Inizia così la riflessione di Alberto Civica e Alberto Paolucci, rispettivamente Segretario generale della Uil del Lazio e Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana, sul documento approvato dalla giunta lo scorso dicembre 2023.
“Luci e ombre avvolgono il documento regionale – aggiungono Civica e Paolucci – Siamo preoccupati perché il lieve aumento di posti letto avviene comunque a svantaggio di quelli per i pazienti acuti, che in tutto il Lazio vengono infatti ridotti di 256 unità e in particolare nella provincia di Rieti di 33 unità. Ciò significa che il Presidente Rocca ha deciso scientificamente di privilegiare il setting assistenziale della cronicità a basso costo depotenziando invece l’assistenza e la cura delle patologie acute che, si sa, hanno un costo più elevato. A nostro parere, vista la particolare conformazione geografica della provincia e la distanza dalla Capitale, andrebbero comunque potenziati i posti letto in tutte le discipline per acuti nell’Ogp de Lellis di Rieti. Cosi come non andrebbero ridotti i posti letto in pediatria e neonatologia per gli ospedali con meno di 400 parti annui, come previsto dalla delibera regionale”.
“Sempre sul De Lellis – aggiungono i sindacalisti della Uil – non c’è chiarezza circa la configurazione dell’atto aziendale. Nonostante gli intenti inizialmente dichiarati di massima apertura e partecipazione, la bozza fino ad oggi non è stata condivisa né coi sindacati né con gli operatori sanitari del reatino, che sono la spina dorsale del sistema sanitario locale. Auspichiamo un rapido cambio di rotta della direzione aziendale sull’atto, per verificare fino in fondo che sia redatto nell’esclusivo interesse della funzionalità e del miglioramento dell’offerta sanitaria reatina”.
“Ultimo capitolo – concludono Civica e Paolucci – il nuovo ospedale della città. Sebbene siano previste ingenti risorse per la ristrutturazione del De Lellis realizzato negli anni sessanta dello scorso secolo e interessato dal sisma del 2016, del nuovo nosocomio invece non c’è ancora traccia: non esiste un progetto, né tantomeno è stata affidata la progettazione, non sappiamo neanche dove potrà essere costruito. Tutta questa incertezza ci preoccupa, perché Rieti è una zona a elevata sismicità. A questa complessità deve essere data risposta e tempi certi affinché non rimanga una pura enunciazione teorica”.