“Vi racconto la storia dei pendolari sabini, che ancora una volta si sono ritrovati treni cancellati verso la Capitale, dovendo (chi più fortunato), rimettersi in macchina per raggiungere il posto di lavoro verso Roma o in zone limitrofe, arrivando in ritardo e con spese al portafogli sempre maggiori (autostrade aumentate + benzina) per non parlare dell’inquinamento. Si pagano abbonamenti a Trenitalia la quale tra cancellazioni, scioperi e ritardi in una linea come quella Orte/Fiumicino non sono più sostenibili. E inoltre le ore lavorative perse senza aver una minima risposta sul perché da parte di capotreni/stazioni sul posto. Assurdo nel 2024 dove si dovrebbe favorire il trasporto pubblico”: lo scrive un lettore a RietiLife.
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