(ch.di.) In un contesto europeo segnato da crescenti tensioni nel settore agricolo, anche nel Reatino gli agricoltori si sono uniti alle manifestazioni contro l’aumento dei prezzi di produzione e le politiche agricole europee. Le preoccupazioni degli agricoltori reatini sono in linea con quelle di molti loro colleghi in Europa e nel nord Italia.
La crescente pressione sui costi di produzione, l’aumento delle regolamentazioni e la concorrenza globale stanno mettendo a dura prova la sostenibilità economica delle aziende agricole. In particolare, le politiche europee, spesso percepite come lontane dalla realtà quotidiana degli agricoltori locali, sono diventate oggetto di protesta e critica. In Germania la protesta è esplosa per lo stop al gasolio agricolo, espandendosi al resto d’Europa per le politiche UE a livello economico per il settore, oltre alle dibattute vicende su carne sintetica e impiego di farine alimentari provenienti da insetti. Protesta che soprattutto nel nord Europa sta coinvolgendo altri settori collegati, come la grande distribuzione e i panificatori.
E mentre la protesta è già arrivata a Verona, il Lazio e Rieti si allineano. Gli agricoltori reatini si sono dati appuntamento al PalaSojourner venerdì alle 9: trattori e mezzi agricoli sono pronti a sfilare anche in centro per dare un segnale tangibile della protesta che, in una iniziativa ben più ampia, punta – lunedì – verso i caselli autostradali per un blocco che possa essere anche un grido di aiuto e di richiesta di attenzione. Intanto sulle chat degli agricoltori reatini gira un manifesto che annuncia la morte del settore. In Italia e a Rieti, monta una protesta nata nel cuore del Continente: “C’è tanta rabbia e sconforto nel settore”.
Foto: RietiLife ©