“Altro che garante per i detenuti qui bisogna difendere gli agenti dalle tante aggressioni!” Dichiara Daniele Nicastrini Segretario regionale USPP Lazio, all’indomani dell’avvenuta aggressione ennesima contro gli agenti penitenziari presso l’ospedale di Rieti da un detenuto ricoverato per disturbi psichiatrici.
“Solamente lo scorso 18 Gennaio – prosegue Nicastrini – abbiamo avuto un incontro con il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria di Lazio Abruzzo Molise, dove abbiamo evidenziato le forti criticità che si stanno vivendo nell’intero distretto di competenza con oltre 6500 detenuti (più 25%) rispetto ai 2800 agenti presenti (meno 35%) solo nella regione Lazio. Abbiamo rappresentato che le aggressioni e danneggiamenti avuti da detenuti e detenute con gravi problematiche psichiatriche con incendi al Femminile di Rebibbia, Viterbo, allagamenti presso Regina Coeli e altre situazioni simili come Civitavecchia ecc. dimostrano che qui servono misure URGENTI per difendere la Polizia Penitenziaria che di fatto è privata di poter intervenire in caso di soggetti pericolosi e senza alcun rispetto dell’autorità penitenziaria.”
Oggi il Carcere di Rieti ospita oltre 450 detenuti con circa 290 posti disponibili, oltre gestire i detenuti sottoposti a detenzione presso l’ospedale psichiatrico portano al collasso la gestione del carcere a fronte di un organico di appena 100 unità contro le 180 previste.
Come sindacato, esprimendo piena solidarietà agli agenti colpiti, conclude il segretario regionale cerchiamo ogni giorno di segnalare questo disagio del carcere di Rieti con appelli mediatici e alla nostra amministrazione che nel frattempo sta correndo per i nuovi concorsi per assumere personale. Tuttavia, servono anche norme e strumenti di tutela che non possono basarsi solo su chiedere applicazioni di circolari come quello sulla media sicurezza con la situazione attuale. Servono strumenti anche normative per tutelare l’ordine sicurezza e legalità con fermezza anche a difesa del personale, sulla quale siamo anche pronti a scendere in piazza se necessario!