Una Zes (zone economiche speciali): questa è la proposta lanciata a mezzo stampa giovedì, nel corso della rubrica della Tgr Lazio, “Buongiorno-Regione”, in onda su Rai-3, a cui sta lavorando l’Amministrazione, eventualmente in alternativa alla Zona Franca (considerando la tempistica necessaria per il varo del Mille Proroghe e il rischio di scarsa copertura economica da parte del governo).
“La Zes, ristretta ai Comuni maggiormente colpiti dal sisma con zone rosse – ha dichiarato Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice – vuol dire garantire percorsi concreti di semplificazione amministrativa e una fiscalità agevolata, sia relativamente alle aziende già operanti sul territorio, sia a quelle che intendano insediarsi ex novo. Uno strumento efficace rispetto alle esigenze mutate della Ricostruzione socio-economica e, nello stesso tempo, in grado di rendere più appetibili i territori del Cratere per investimenti anche esterni”.
Le zone che attualmente rientrano nella Zes (in base a quanto disposto dal Dpcm del 28 gennaio 2018), sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna.
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