“I rilievi della Corte dei Conti costringono il Consiglio comunale a ratificare la richiesta con la quale il Sindaco si è avvalso della facoltà di rinnovare il piano di riequilibrio del Comune di Rieti entro il 31/3/2024. Un atto di responsabilità dettato dalla necessità di evitare il dissesto dell’Ente. Una scelta dolorosa che vanifica la speranza di mettere fine al regime di predissesto degli ultimi dieci anni, nel corso dei quali i cittadini sono stati costretti a pagare il livello massimo delle imposte comunali” lo scrive in una nota il consigliere comunale Antonio Emili.
“Si concretizza, in tal modo, il rischio emerso in occasione del bilancio consuntivo, allorché fui ‘scomunicato’ per aver rilevato il pericolo prodotto dal ritorno alla condizione di deficit strutturale dell’Ente. Spetta ora all’Amministrazione comunale il compito di elaborare altro piano di riequilibrio che riduca al minimo gli effetti a carico di famiglie e imprese, già vessate dai tributi e dall’inasprimento del costo della vita”.
“Al contempo, dinanzi alla necessità di invocare ulteriori sacrifici da parte dei cittadini, bene farebbe la giunta a devolvere alla città una parte dell’aumento del proprio stipendio che a decorrere dal 1° gennaio eleverà fino a quasi 10 mila euro al mese l’indennità del Sindaco di Rieti. Se ne ricaverebbe un segnale di ravvedimento e anche di riavvicinamento dell’attuale giunta ai cittadini, cui si è chiesto di pagare anche i costi dei 4 nuovi addetti alla segreteria del Sindaco, oltre all’aumento della Tari. L’auspicio, dunque è che il centro destra voglia recuperare lo spirito di servizio che in passato ne ha animato lo sforzo teso a guidare anche con l’esempio il processo di risanamento e di rilancio della città di Rieti”.
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