(ma.gri.) Diverse polemiche si sono scatenate dopo lo spettacolo pirotecnico “Luce” organizzato in occasione dell’ottocentenario del Presepe di Greccio. Nella serata di domenica 17 dicembre, 2 minuti di fuochi d’artificio sono stati sparati ad illuminare l’intera Valle Santa, un vero e proprio spettacolo (comunque molto apprezzato) curato dalla Pirotecnica Morsani, che ha voluto idealmente riprodurre una stella cometa che tocca i quattro santuari francescani e tutti i luoghi più cari a San Francesco.
Tra le polemiche più dure, però, quelle su un’organizzazione a monte che fa acqua da tutte le parti: comunicazione ai cittadini praticamente inesistente, nessun orario su quando e dove sarebbe avvenuto lo spettacolo (una semplice citazione a margine dell’annuncio dello show del 23 dicembre al Flavio ripresa però da RietiLife), la scelta dei luoghi di sparo contestata. La preoccupazione di molti è stata rivolta alla vicinanza a uno dei luoghi di sparo a due passi dal canile comunale, senza contare i già noti effetti dei fuochi d’artificio sugli animali che, uniti a una bassissima informazione da parte dell’organizzazione, non ha permesso ai proprietari di cani soprattutto di mettere “al riparo” i propri amici domestici.
E poi ancora la poca vicinanza al vero spirito francescano, con il poverello di Assisi che parlava di “silenzio e amore per gli animali” si legge in alcuni commenti sui social, e che invece si è ritrovato rappresentato da colore e chiasso, pur per pochi istanti, e “una tortura per il mio cane”. “Un vero disastro questa organizzazione” tra i commenti più duri a chiosa di una domenica comunque importante, ma dalla gestione lacunosa. Nell’anno che avrebbe dovuto segnare per il Reatino un momento di preghiera e di rinascita le polemiche non si fermano e la domanda si fa più forte: questi eventi sono stati davvero proposti con lo spirito iniziale e con il vero ritorno atteso?
Foto: Gianluca VANNICELLI ©