Le celebrazioni per l’ottavo centenario del Presepio di Greccio arrivano anche in Argentina. Sabato scorso a Lomas de Zamora, nel corso di un evento in due lingue, è stata ricordata la prima rappresentazione vivente della Natività allestita da San Francesco d’Assisi la notte di Natale del 1223. La serata è stata organizzata dal Consolato italiano, guidato dal reatino Massimo Palozzi, e dalla Società italiana “Unione e Stella”, che raccoglie molti italoargentni della zona sud di Buenos Aires.
Ad aprire lo spettacolo la proiezione di un documentario appositamente realizzato dal regista reatino Roberto Palozzi, seguito da una rievocazione in spagnolo con l’accompagnamento di un galà di canti natalizi.
Roberto Palozzi è un affermato documentarista e autore televisivo, storico collaboratore di trasmissioni di successo come Geo (Rai 3) e L’Arca di Noè (Canale 5). Il regista reatino, oltre ad aver realizzato un lungo documentario sulla ricorrenza degli 800 anni dell’approvazione della regola Francescana e del primo Presepe, ha avuto anche l’onore di contribuire materialmente alla realizzazione del presepe monumentale installato in Vaticano: l’immagine dell’affresco della Natività di Greccio, che fa da sfondo al Presepio di Piazza San Pietro, è infatti la gigantografia di una sua foto espressamente realizzata proprio per consentirne una riproduzione di altissima qualità nonostante le rilevanti dimensioni .
Nel Paese di Papa Francesco il presepio resta una tradizione molto sentita. Assai meno noti sono invece la data della sua prima rappresentazione, il contesto nel quale fu “inventato” e la collocazione geografica da cui ha avuto origine.
Il numeroso pubblico presente in sala ha molto apprezzato la proposta che ha contributo a valorizzare non solo il patrimonio religioso ma anche culturale e turistico del nostro territorio, con focus sulla Valle Santa reatina che ospita quattro santuari francescani ed è stata al centro di ampia parte dell’opera evangelizzatrice di San Francesco.
Nel 2023 ricorrono infatti anche gli 800 anni della Regola dell’Ordine, scritta dal Santo assisiate proprio nell’eremo di Fonte Colombo e approvata da papa Onorio III il 29 novembre 1223 con la bolla “Solet annuere”.
Foto: Palozzi ©