Il Presidente Riccardo Varone e la Delegata del Direttivo all’Istruzione, Luisa Piacentini, hanno fatto pervenire una lettera al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e all’assessore all’Istruzione, Giuseppe Schiboni in cui rappresentano “l’estremo disagio a fronte dell’improvviso cambiamento di strategia regionale in ordine alle linee guida per il dimensionamento scolastico 2024/2025”.
“Avevamo discusso – spiega il Presidente Varone – questo tema con la Regione e anche a fronte della deliberazione della Giunta regionale del 6 novembre scorso, eravamo certi di continuare le consultazioni su questo tema. La giunta Rocca invece ha improvvisamente virato verso una soluzione che mette a rischio la sopravvivenza del sistema scolastico in tantissimi comuni, soprattutto i più piccoli. Spero in un ridimensionamento di questa decisione e spero che le nostre istanze, che sono poi quelle dei territori, siano ascoltate dal Presidente Rocca e dalla sua Giunta, è importante che decisioni come questa vengano prese in concerto con tutti gli attori coinvolti“.
Di seguito il testo della lettera inviata quest’oggi alla Giunta regionale:
Egregio Presidente,
Egregio Assessore,
Ci permettiamo raggiungervi con la presente per rappresentare l’estremo disagio di questa Associazione a fronte dell’improvviso cambiamento di strategia regionale in ordine alle linee guida per il dimensionamento scolastico 2024/2025.
A fronte di una prima statuizione con deliberazione della Giunta regionale n° 708 del 6 novembre 2023, sulla base della quale si erano già avviate le consultazioni di livello provinciale e metropolitano, abbiamo dovuto registrare, senza alcun preavviso e senza la minima consultazione, un totale capovolgimento di fronte, sancito con la nuova proposta del 29 novembre, approvata con deliberazione n. 864 del 4 dicembre 2023.
Siffatto modo di procedere mette tutti nelle condizioni di non poter dare il proprio contributo nell’ambito di una materia già tanto complessa di suo, che tocca le corde di tanti comuni, soprattutto i più piccoli, per i quali abbiamo invocato sempre interventi di carattere correttivo per favorire il mantenimento delle scuole nelle aree interne.
Oggi, con la revisione della deliberazione n. 708, questa nostra fiducia e questa nostra speranza viene mortificata.
Chiediamo un momento di riflessione e di approfondimento su una questione che tocca da vicino la sopravvivenza stessa di molte comunità, puntando ad un ripensamento su questa linea. Auspichiamo al riguardo un confronto, serrato quanto si vuole, per dare le risposte giuste ai comuni ed alle comunità scolastiche. Ma non potremo restare inerti di fronte ad un’iniziativa unilaterale, che penalizza in modo significativo le comunità di piccole dimensioni.
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