“Il mio grazie al De Lellis per aver fatto nascere il mio piccolo”

Pubblichiamo il ringraziamento di una reatina, Francesca, appena diventata mamma.

Dopo aver varcato le porte del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Camillo de Lellis insieme al nostro bimbo, nato lo scorso lunedì, io e mio marito siamo tornati a casa. In questo momento di grande felicità non posso non esprimere un ringraziamento sincero al nostro ospedale, con particolare riguardo ai reparti di Ostetricia e Ginecologia e di Neonatologia, guidati rispettivamente dai dottori Cosimo Oliva e Franca Faraoni. Dal giorno del ricovero al momento delle dimissioni, io e il mio piccolo siamo stati accompagnati con professionalità e umanità da tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche, oss, puericultrici), che non ci hanno fatto mai sentire soli e che hanno fatto molto di più e molto meglio di quanto prescriva qualsivoglia protocollo. Perché c’è modo e modo di svolgere il proprio lavoro. Nel momento più delicato della vita ho ricevuto sorrisi e parole colme di comprensione non dovute, sguardi buoni e sostegno a 360 gradi.

 

Per un po’ di giorni una mamma che partorisce con cesareo vive un dramma, quello di non poter accudire il figlio come vorrebbe. Il personale sanitario al mio fianco è stato il mio braccio, la mia schiena curva sul bimbo e un po’ anche il mio cuore, perché la premura e le attenzioni verso il piccolo le ho percepite chiaramente. Impossibile purtroppo ringraziare tutti, uno ad uno. E allora ringrazio la dottoressa Fabiola Ciferri, incarico organizzativo del percorso Nascita, e con lei le meravigliose ostetriche che coordina, capaci di fare la differenza, di rappresentare il volto umano di una sanità che non si arrende alla burocratizzazione. Ringrazio l’ostetrica Bernardina Campanelli, che in sala operatoria mi ha offerto il suo corpo come appoggio per il mio, nudo e tremolante di paura, durante l’anestesia. Grazie ad un primario d’eccezione, il dott. Cosimo Oliva, di cui ho avuto modo di apprezzare oltre all’enorme professionalità la spiccata umanità. Perché il professor Oliva non è uno di quelli che fa le passerelle in corsia coi suoi collaboratori ma uno che in corsia lo incontri dopo ore di lavoro a parlare con le pazienti, a spiegare, a rassicurare, a tentare di ricomporre anche ferite che non si ricuciono. Perché in questo reparto è così, spesso le ferite rimangono a vita. Grazie alla dottoressa Erlisa Bardhi, non soltanto per quanto ha fatto professionalmente, ma per come ha guardato il mio bambino in carneved ossa, dopo averlo visto tante volte solo nelle ecografie. E un immenso grazie va al grande medico che mi ha accompagnato durante tutta la gravidanza, una gravidanza non certo semplice, ma che lui ha saputo rendere tale. Grazie al dottor Achille de Dominicis, per la sua professionalità, che ho sperimentato sulla mia pelle e nel mio cuore, e per tutto ciò che della professionalità è corollario imprescindibile: empatia, educazione, delicatezza, disponibilità totale. Doti rare, che lui possiede tutte. Sono felice di aver affidato a lui e ai professionisti del nostro ospedale la cosa più importante della vita e sono felice che il mio bimbo sia nato nella sua città. Altrove saremmo stati numeri, codici da inserire in cartella, parti di statistiche. Qui invece siamo stati persone. E allora mi rivolgo alle donne reatine: scegliete il nostro ospedale per dare alla luce i vostri bambini, perché vanta professionisti di rilievo che offrono quanto e piu’ del necessario. Un ospedale forse poco alla moda per partorire e troppo spesso ingiustamente bistrattato per superficialità ed ignoranza.

Un grazie anche ai dipendenti del centro prelievi guidato dal dottor Stefano Venarubea, luogo a me ormai familare, per essere stati sempre cortesi e disponibili, analisi dopo analisi, problema dopo problema. Grazie a tutti, da me e dal mio piccolo. La nostra felicità è anche merito vostro.

 

Foto: RietiLife ©

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